“Il governo Draghi, ci sembra un po’ vintage in salsa prima Repubblica e ci preoccupa perché almeno sei ministri si sono espressi con posizioni omofobe o hanno sostenuto proposte contro i diritti Lgbt e 2 riconfermati non hanno agito in sostegno della comunità Lgbt, come Cartabia nuova Guadasigilli, che ha dichiarato di essere contro il matrimonio per Lgbt e con lei molti altri, tra cui i leghisti, o la Gelimini che quando era ministra dell’Istruzione non ha consentito nessuna azione nelle scuole contro l’omotransfobia”. È quanto dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
“Ma anche due dei riconfermati – prosegue Marrazzo – come Lamorgese agli Interni che dopo 14 mesi non è riuscita a cancellare la circolare ‘Madre e Padre’ che Salvini ha fatto in una notte per discriminare i figli delle coppie Lgbt+, ora con i leghisti al governo cosa farà? Altro riconfermato è Speranza alla Salute, che da ministro esultava per aver nominato un vescovo alla commissione per le politiche per gli anziani del ministero, dimenticandosi della laicità dello Stato, e poi solo 2 giorni fa dopo aver appreso che le persone Lgbt+ erano ancora nella lista delle categorie a rischio per il suo ministero, non ha neanche fatto un post di scuse o una sua dichiarazione e tanto meno si è impegnato a sanzionare i colpevoli”.
“Inoltre, un governo che deve rilanciare l’economia, partendo dal sud, parità di genere ed ambiente, ha una scarsa presenza di donne -osserva Marrazzo -, ambientalisti non pervenuti, ministri del centro sud solo 5 su 23. Per questo siamo molto perplessi, anche perché non conosciamo il programma e da queste premesse non ci sembra un governo progressista, liberale, ambientalista ed Lgbt friendly, forse sarà capace di fare innovazione, ma in quale direzione e per chi? Al momento non è dato sapere”. (adnkronos)