Vaccino Covid, Garattini: “Prepariamoci a farlo ogni anno”

Garattini Solvio

“Dobbiamo essere preparati all’ipotesi che ci sia bisogno di fare i vaccini anti-Covid ogni anno, come accade per l’influenza, anche se al momento non abbiamo dati precisi sul fatto che le varianti del virus riescano a eludere l’efficacia della vaccinazione, ma abbiamo avuto un primo esempio con la variante cosiddetta sudafricana che non è sensibile al vaccino AstraZeneca”. E’ quanto sostiene – parlando all’Adnkronos Salute – Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.

Dunque, avverte il farmacologo, “questo ci dice che è molto importante essere attenti e predisporre tutto quello che serve perché potrebbe essere necessario cambiare il vaccino man mano che compaiono e cambiano le varianti responsabili del contagio”.

Per la somministrazione del vaccino AstraZeneca “non capisco perché non ci si voglia attenere ai dati degli studi clinici. Altrimenti cosa li facciamo a fare se poi ognuno dice quello che vuole?”. Garattini si dice convinto, infatti, che ci si debba attenere alle linee guida dell’Aifa che ne raccomanda “l’uso preferenziale per le persone tra i 18 e i 55 anni”.

“Il problema del vaccino AstraZeneca”, che sarà al centro di un tavolo di confronto tra Regioni, Aifa, ministero della Salute e Agenas, “è che è attivo al 60%, quindi – chiede Garattini – vogliamo lasciare i più anziani con un vaccino ad efficacia così bassa? Usarlo per le persone con più di 65 anni vorrebbe dire proteggerne solo il 60%”, l’efficacia dimostrata negli studi appunto. “Questo rappresenta un rischio, perché sono proprio i soggetti che vanno più protetti in quanto più vulnerabili. Il vaccino Astrazeneca, invece – conclude il farmacologo – va utilizzato nelle categorie con bassa mortalità, come sono quelli della fascia tra 18 e 55 anni. Agli anziani lasciamo quelli di Pfizer e Moderna”.  ADNKRONOS

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