Germania vende sottomarini d’attacco alla Turchia, Grecia preoccupata

La Grecia accusa la Germania: “Vende armi alla Turchia”. La Grecia torna ad alzare la voce contro la Germania. Ma stavolta non si tratta dell’annosa questione dei risarcimenti di guerra o del più recente referendum contro Troika e austerity a trazione tedesca: a rendere tesi i rapporti tra Atene e Berlino sono dei sottomarini, per la precisione i sei U-214 che la Thyssen, uno dei colossi industriali della Germania, sta per consegnare alla Turchia. Che come è noto è impegnata in un braccio di ferro con l’Europa su diversi punti, tra cui lo sfruttamento del prezioso giacimento di gas che la Grecia rivendica per sé e su cui Ankara ha allungato le mani.

A lamentarsi di quello che potrebbe essere un ulteriore aiuto a un Paese già potente sotto il profilo militare (la Turchia è il secondo esercito della Nato dopo gli Usa) è stato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, che ha ribadito la sua “preoccupazione” nel corso di una conferenza. Mitsotakis ha ricordato l’esempio delle sanzioni statunitensi contro l’industria della difesa turca, inclusa la sua sospensione dal programma per aiutare a costruire gli F-35 della Lockheed a seguito della decisione di Ankara di acquistare il sistema missilistico di fabbricazione russa S-400.

“La Germania prevede di esportare sottomarini d’attacco in Turchia. Questo è un problema che ci riguarda”, ha ricordato Mitsotakis, che a differenza del suo predecessore di sinistra, Alexis Tsipras, fa parte in Europa della stessa famiglia politica della cancelliera Angela Merkel.

Mitsotakis sta puntanto i piedi sulla questione dei sottomarini

Forse proprio per non venire accusato di anteporre gli interessi di partito a quelli nazionali, Mitsotakis sta puntanto i piedi sulla questione dei sottomarini. Lo aveva fatto, per esempio, al Consiglio europeo dell’11 dicembre, quando chiese ai colleghi Ue un embargo sulle armi alla Turchia. La richiesta si arenò, e per non dare l’impressione di aver incassato una mezza sconfitta politica, Mitsotakis spiegò alla stampa che la questione andava affrontata a livello bilaterale, e non in sede di Consiglio.

Secondo la ministra tedesca della Difesa, Annegret Kramp-Karrenbauer, più che una questione politica (e geopolitica), quella dei sottomarini è prima di tutto una questione economica: “Il programma per costruire e vendere in Turchia i sei sottomarini di tipo U-214 (Il contratto per i sei sottomarini prevede una spesa di 2,060 miliardi di euro, ndr) non può essere fermato, o addirittura ritardato, perché la società di costruzioni Thyssen è vincolata da contratti firmati dal 2002″. Dalla Grecia, però, ricordano che Ankara ha da poco acquistato un sistema di difesa missilistica S-400 di fabbricazione russa, che rischia di sconvolgere l’equilibrio di potere nella regione.

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