Prolungare l’anno scolastico di un mese, tenendo le aule aperte fino alla fine di giugno: sarebbe questa una delle proposte lanciate da Mario Draghi, il presidente del Consiglio incaricato, durante le consultazioni per formare il nuovo governo. Un’idea che al momento trova contrari sindacati, presidi e studenti ma che incontra il favore di alcune forze politiche.
Apre all’idea, ma è dubbioso, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli: “Se abbiamo gli esami che si stanno svolgendo da metà giugno, è molto difficile riuscire ad andare a scuola in quel periodo anche per le altre classi. Qualche giorno in più si può anche fare ma non credo risolva il problema, mi sembra difficile andare oltre le due settimane in più che comunque non cambiano la vita” .
Contrario al prolungamento Marcello Pacifico, presidente dell’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori): “Pensare di allungare l’anno scolastico per recuperare le carenze formative derivanti dal lockdown e dai problemi didattici che ha creato la pandemia non ci trova d’accordo: la didattica a distanza è stata regolarizzata e va considerata alla pari delle lezioni in presenza”
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