di Armando Manocchia – – È passato esattamente un anno da quando ho iniziato a dire e scrivere, e vado tuttora ripetendo, che questa non è una PANDEMIA e nemmeno una EPIDEMIA, ma soltanto una delle tante influenze, che, anziché essere causate da uno dei tanti virus, è stata sviluppata “in laboratorio” con obiettivi precisi.
Un’INFLUENZA usata per giustificare il PANDEMONIO che subiamo; per ridurre in schiavitù la popolazione, dopo averla, depredata, desovranizzata e preparata per essere aggiogata al Nuovo Ordine Mondiale. Ormai tutto parte e dipende da lì.
L’impresa: Event201, è il nome di una esercitazione pandemica progettata nel 2008 dopo la crisi dei Sub-Prime e portata avanti fino alla sua piena attuazione nel 2019. E’ da lì che nasce l’idea della cosiddetta pandemia da coronavirus.
L’attuazione di questo progetto, un vero e proprio crimine contro l’umanità, è stata resa possibile grazie alla complicità di TUTTI i politici (nessuno escluso, che si sono distinti soltanto tra i venduti e i traditori, grazie ai mass media di regime, che da sempre definisco professionisti della mistificazione e della menzogna, grazie alla parte molle del mondo sanitario, sia infermieristico che medico-scientifico, con le varie Istituzioni locali e nazionali, per finire all’OMS, il ‘ministero della sanità mondiale finanziato dai maggiori criminali e da regimi totalitari.
Ma quello che questi signori, sia Fara che Butti, non considerano è che devono fare i conti con i costi della ‘guerra’ che hanno scatenato e dalla quale saranno sommersi e seppelliti con le stesse macerie che credevano di essersi lasciati alle spalle.
Il PANDEMONIO scientemente creato, che altro non è se non il CAOS, sta avendo conseguenze drammatiche soprattutto sull’economia.
Centinaia di migliaia di P.IVA sono fallite o hanno chiuso i battenti. Altre continuano a chiudere giorno dopo giorno. Come da copione, il tessuto economico più importante del Paese si sta sgretolando. L’Italia è in saldi. Le attività, sono in vendita a prezzi fallimentari. Vediamo le aziende straniere, in primis cinesi, molte delle quali finanziate dalla mafia cinese, che fanno man bassa di interi settori produttivi. Ne consegue una perdita di brevetti, know how, creatività, talento e tutto quello che si definisce Made in Italy.
Il 6 febbraio, è stato lanciato un allarme dalla Cgia che, in una nota, ha dichiarato: “A rischio quasi 300 mila micro imprese e 1,9 milioni di addetti”. “Secondo una recente indagine realizzata dall’Istat1 , sono 292 mila le aziende che si trovano in una situazione di seria difficoltà. Attività che danno lavoro a 1,9 milioni di addetti e producono un valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro.
Da considerare anche l’aumento dello sfruttamento dei lavoratori, la riduzione dei salari, le ore di straordinario non pagate, la riduzione delle ore lavorate o addirittura la perdita del lavoro, la disoccupazione, e tutte le conseguenze economiche che riducono la qualità della vita e aumentano la povertà, producendo manovalanza per la criminalità, oltre a svariate conseguenze psicologiche.
Questa influenza, questa malattia chiamata COVID-19, è stata ed è usata come potente catalizzatore per orientare la strategia politica, sanitaria, sociale ed economica di gran parte dei Paesi. Resteranno a casa, da qui a qualche anno, 800 milioni di lavoratori nel mondo, ovviamente nel mondo di sopra e di mezzo, non certo in quello di sotto dove già lavorano per 60 centesimi al giorno.
Pensate che solamente da qui alla fine di marzo, quindi 50 giorni, si concluderà il blocco dei licenziamenti dove un altro milione e mezzo di lavoratori, con relative famiglie, resterà mezzo recluso in casa con il frigo (se ancora allacciato all’energia elettrica) completamente vuoto.
Da quel momento, e solo allora, saremo in grado di valutare il reale impatto di quella che chiamano ‘crisi pandemica’ sulla economia e l’occupazione nel nostro Paese. E da quel momento, si spera, almeno io lo spero, che tutte queste persone licenziate, disoccupate, impegnate solo a mettere insieme il pranzo con la cena avranno la forza e il coraggio e soprattutto la dignità di scendere in piazza tutti insieme per dissentire, per ribellarsi, per manifestare la propria contrarietà a una vera e propria dittatura, al cui cospetto i nazisti risultano essere degli apprendisti, e chiedere in maniera indifferibile, il ripristino della democrazia e delle libertà costituzionalmente garantite, tra le quali il diritto di poter lavorare per non continuare a ledere la propria dignità.
Sappiamo tutti che, dove c’è povertà e disperazione, le mafie prosperano fino a sostituirsi al tessuto dello Stato. Recentemente anche il magistrato Nicola Gratteri ha lanciato l’allarme: «Mentre si moltiplicano le tavole rotonde, le commissioni e le sotto commissioni, le mafie avanzano».
E meno male che tutto questo è la diretta conseguenza delle azioni prese a ‘tutela della nostra salute’. L’epidemia di coglionavirus sta avendo conseguenze drammatiche, ma mentre gli effetti diretti sulla salute fisica sono circoscritti ai contagiati, gli effetti collaterali, come quelli economici e psicologici, che non stanno risparmiando nessuno, faranno danni altrettanto, se non più gravi, su una popolazione ben più vasta.
Chiudo con il mio accorato appello a riprendere il nostro destino nelle nostre mani. Riprendiamoci le chiavi di casa. SalviAMOl’Italia, costi quel che costi. Se salviAMOl’Italia, salviamo noi stessi.
Armando Manocchia