I casi sono due: o l’Italia è il paese dove si registra il maggior numero di reazioni al vaccino anti-Covid della Pfizer, dalla semplice febbre post iniezione all’orticaria, oppure è solo l’Italia a segnalare all’Europa gli effetti collaterali del farmaco, mentre gli altri Stati se ne stanno zitti. Il tema si pone perché la Banca dati europea delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ha pubblicato una serie di grafici da cui risulta questo singolare primato dell’Italia: è il Paese dell’Ue dove maggiormente si stanno verificando reazioni allergiche ai vaccini anti-Covid.
Per la precisione, alla data del 30 gennaio, su 26.849 eventi avversi al vaccino di Pfizer/BioNtech ben 8.741 casi, di cui 7.811 classificati gravi, si sarebbero verificati in Italia, oltre il 32 per cento. Al secondo posto dopo l’Italia, nella zona europea, c’è il Regno Unito con 2.347 casi di reazione al vaccino Pfizer, seguita da Spagna (2.046) e Germania (1.777).
Tra le reazioni post somministrazione riportate dall’Ema, al primo posto troviamo “Disturbi generali e condizioni relative all’area di somministrazione”, riscontrato per l’83% nella fascia di età 18-64 anni, seguito da “Disordini al sistema nervoso” e “Distrurbi muscoscheletrici e al tessuto connettivo“. Leggi il seguito su https://www.ilmessaggero.it/salute
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(ANSA SALUTE) Le ”sospette” reazioni avverse segnalate per i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna “sono in linea con le informazioni già presenti nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei vaccini e le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano il loro profilo di sicurezza”. Lo rileva il primo rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19.
I dati si riferiscono alle segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate tra il 27/12/2020 e il 26/1/2021 per i vaccini in uso nella campagna, e riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Comirnaty (99%), che è stato il più utilizzato, e solo in minor misura Moderna (1%).
“La disponibilità di vaccini anti-Covid entro il mese di giugno è quantificabile nell’ordine più o meno dei 40 milioni di dosi. Quindi dovremmo arrivare largamente a una cifra importante di persone che vengono a essere vaccinate. Siamo nell’ordine dei 20 milioni di persone almeno per il mese di giugno”. Lo afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ospite di ‘Buongiorno’ su Sky TG24. “Abbiamo avuto 2 milioni di dosi a gennaio – ricorda – e parlando solo dei vaccini per ora approvati avremo 4 milioni per febbraio, 8,3 per marzo e poi 25 milioni per il trimestre successivo. E’ chiaro che, se arriveranno ulteriori dosi di vaccini o ci saranno vaccini che verranno approvati, questo numero si può incrementare. Oggi questi sono i numeri rispetto ai tre vaccini Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca e in funzione di quella che è la previsione di fornitura”.
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