“Siamo in piena emergenza, ma vedo ancora troppa improvvisazione. A un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza dico che se vogliamo battere questo virus non possiamo permetterci altri errori. Rischiamo di pagarli a caro prezzo”. Sono le parole di Agostino Miozzo, (ginecologo, ndr) coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, al Corriere della Sera. “Io partirei da quello che abbiamo fatto, ed è tanto. Siamo stati travolti da un tremendo tsunami che ha sconvolto sistemi e strutture spesso non preparati a vivere emergenze così devastanti. L’intera popolazione ha affrontato in maniera straordinaria durissime prove che hanno modificato totalmente le nostre relazioni sociali. Purtroppo questa pandemia ha messo in evidenza le fragilità dei sistemi sociale e sanitario causate da decenni di abbandono e di scarsi investimenti politici ed economici”.
La campagna vaccinale è in ritardo. “Più che ritardo vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione del territorio nell’affrontare la campagna vaccinale.
Che cosa bisogna fare? “Usare la Protezione civile e i suoi volontari e con le sue migliaia di organizzazioni presenti in modo capillare sul territorio, che dovranno ovviamente interagire con il sistema sanitario territoriale, i militari, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza. Soltanto questo sistema ha le risorse e le capacità logistiche e sanitarie per affrontare una campagna di questa dimensione”. (adnkronos)
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Tra gli effetti indesiderati di questa infezione virale si è sviluppata una forma di affezione funzionale del sistema nervoso centrale.
A tanta gente dà di volta il cervello.
Anche in ambito sanitario.