di Carlo Toto – On. Donato, da circa un anno in Italia viviamo con regole molto rigide e forti restrizioni della libertà. Lei di recente ha dichiarato sulla sua Pagina Facebook di essere pronta a battersi in qualità di parlamentare Ue affinché sia ripristinata la libertà, partendo proprio dall’Unione Europea. Quali saranno i tempi di tale rigenerazione sociale alla luce della sua esperienza politica?
Alla luce della mia esperienza politica, i tempi per recuperare la piena libertà come prima dell’avvento del Covid non saranno brevi. Potremmo fare in modo di avvicinarci al traguardo se la cittadinanza dimostrasse di non rispondere più alle istruzioni di questo governo. Purtroppo moltissime persone si fidano ancora di ministri che hanno dimostrato totale inettitudine e distanza dai loro veri bisogni, perché la propaganda mediatica ha inculcato loro il terrore del virus in maniera profonda, che scavalca spesso la razionalità e la capacità critica degli individui. Molti stanno aprendo gli occhi, ma ancora c’è tanto lavoro da fare per restituire ai cittadini la capacità di ragionare e non credere fideisticamente a delle bugie strumentali.
Il 25 Gennaio 2021 lei scrive su Facebook, cito testualmente: In Germania hanno realizzato questo “corona carcere”, per chi “non rispetta la quarantena”, con tanto di grate e filo spinato e strutture simili stanno nascendo in Francia. Quale scenario dobbiamo aspettarci per il futuro?
Non voglio nemmeno pensare che strutture come i carceri per i soggetti in quarantena possano essere anche solo proposti nel nostro Paese. Se così fosse, penso si leverebbe una protesta fortissima, della quale io sarei la prima voce. Certi orrori non sono minimamente ipotizzabili per chi ha in sé un minimo di cultura democratica.
Lei è anche Presidente Associazione Progetto Eurexit, può spiegarci di cosa si tratta?
Progetto Eurexit è uno strumento di comunicazione, analisi e approfondimento sui temi della macroeconomia e dell’eurozona in particolare. Molti Italiani condividono la mia opinione secondo cui l’appartenenza all’eurozona è fortemente svantaggiosa per l’Italia e insieme ragioniamo sulle possibili alternative al sistema disfunzionale dell’euro per l’intera area sud dell’Europa. È un tema di cui non si parla più a livello mediatico, ma che si discute ancora fra politici ed economisti in Europa.
In Italia siamo in piena crisi di Governo, quali potrebbero essere gli sviluppi?
Gli sviluppi dell’attuale crisi di governo sono come sempre pilotati e deviati dalle ingerenze indirette, ma fortissime ed evidenti, dei governi esteri che hanno sostenuto Conte e vogliono che il lavoro di smantellamento della potenza economica italiana sia compiuto prima possibile. Un governo di centrodestra, l’unico che davvero rappresenterebbe la maggioranza degli Italiani e potrebbe riportare l’Italia su una rotta di crescita, è ciò che temono di più, proprio perché vogliono neutralizzarci come concorrenti sul mercato europeo e globale, per poi colonizzarci a devastazione compiuta. Per questo non mi aspetto che da questa crisi si esca con elezioni anticipate: troppi interessi esteri e di lobby remano contro.
In Italia il 31 Mazrzo 2021 scadrà il blocco dei licenziamenti imposto dal Governo a partire dal primo lockdown, e più volte prorogato con la prosecuzione della pandemia. Cosa accadrà ai lavoratori e cosa si può fare concretamente per evitare un disastro e far ripartire l’economia?
Quando verrà eliminato il blocco dei licenziamenti, inevitabilmente migliaia di persone perderanno il lavoro. Soltanto una riapertura totale di tutte le attività economiche in tempi rapidissimi potrebbe limitare questo fenomeno, perché solo se le imprese ricominciano a lavorare e fatturare, potranno decidere di non licenziare i dipendenti anche se la legge lo consentirà loro. Invece ancora oggi si discute solo di ristori e CIG, che certamente servono e vanno erogati, ma non bastano certamente se a brevissimo non riparte la produttività.
Le garantisco che molte famiglie mi scrivono esprimendo serie preoccupazioni per il futuro ed anche per il presente, in quanto, l’impossibilità di accesso al lavoro sta mettendo a dura prova il bilancio familiare. Al di là dei vari bonus per le imprese e partite Iva, forse potrebbe esser necessario l’attivazione di un “assegno di solidarietà” o una “quota salvavita” per le famiglie in difficoltà. È possibile secondo lei ipotizzare la messa in opera di tali misure?
Il sostegno alle famiglie in difficoltà dovrebbe essere una misura basilare e affiancata da strumenti mirati per sostenere la natalità. Potrebbe concretizzarsi in bonus specifici per le spese più significative che gravano sulle famiglie: asili nido, materiale scolastico, abbigliamento, sport: consumi che verrebbero così sostenuti alleggerendone l’impatto sul bilancio familiare. Ma soprattutto si dovrebbe restituire a tutti il diritto al lavoro.
Lei ha messo anche in evidenza gli effetti dannosi delle restrizioni sulla psiche e le relazioni umane. Aver sottovalutato forse specifiche dimensioni della vita potrebbe a breve presentare il conto con l’esplosione di una psico-pandemia?
Il rischio di esplosione di un’emergenza psichiatrica diffusa sono concreti e già ne vediamo i segnali, specie fra i giovanissimi. La Commissaria europea alla Salute Kriakides, al dibattito nell’ultima Plenaria del Parlamento europeo ha dichiarato di essere ben consapevole di questa drammatica realtà. Ho presentato comunque un’interrogazione proprio a lei rivolta su questo preciso tema, per sollecitare interventi urgenti e mi auguro che le risposte siano sollecite e concrete.
Il 27 Aprile 2020 l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ammonì i paesi a rispettare lo stato di diritto, durante la pandemia da coronavirus, limitando nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare una “catastrofe” per i diritti umani. Il tema dei diritti umani seppur fondamentale nella nostra vita, sembra non esser valorizzato abbastanza nel contesto dell’emergenza sanitaria. Qual è la sua opinione in merito?
Il tema dei diritti umani è stato totalmente dimenticato nella gestione dell’epidemia di Covid e l’ho denunciato più volte. Purtroppo il “politically correct” e la connivenza con il disegno politico autoritario promulgato dal governo Conte-bis hanno silenziato le voci e le coscienze dei politici solitamente “paladini” dei diritti umani. Ma ogni giorno che passa, il livello di sopportazione dei cittadini, a fronte di abusi così gravi e prolungati nei loro confronti, diminuisce e ci avviciniamo al giorno in cui vedremo una vera e propria ribellione popolare contro tutto questo. Da come questo passaggio verrà gestito dal governo, vedremo se saremo entrati in un regime totalitario puro o in qualcosa di diverso. Dipenderà molto anche da quali forme di ribellione verranno utilizzate, e a mio parere soltanto quelle pacifiche e non convenzionali possono avere possibilità di successo.
Grazie On. Francesca Donato per la sua gentilezza e disponibilità. Di certo il suo temperamento e la sua sete di giustizia e libertà saranno uno stimolo ed una speranza per tutti i cittadini che sognano una società di benessere diffuso. Le porgo cordiali saluti e le auguro buon lavoro.