Da tempo ambientalista convinta, Brigitte Bardot si è lasciata andare ad un commento un pochino fuori dalle righe riguardo un argomento di grande attualità: la pandemia da Coronavirus. Nel corso di un’intervista al settimanale “Oggi” e in occasione della riedizione di una sua autobiografia del 1973, l’attrice francese ha infatti definito il Covid-19 “un bene” in quanto strumento naturale di autoregolamentazione rispetto al problema dell’aumento esponenziale della popolazione mondiale: “Temo che il Covid e le altre epidemie che si stanno annunciando ristabiliranno dolorosamente un nuovo ordine. Quando quei cinque miliardi di persone di troppo su questa Terra saranno scomparsi, ha detto, la natura riprenderà i suoi diritti”.
Io sono per un governo autoritario, capace di mettere ordine nel casino in cui viviamo
Ma la diva francese si è spinta persino oltre, parlando della pandemia addirittura come di un evento positivo: “Mi chiede se questo virus è una buona cosa? Sì, è una specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare”. Una posizione radicale, insomma, sicuramente legata appunto alle sue convinzioni ambientaliste e animaliste. D’altronde anche in passato si era espressa in maniera non proprio convenzionale su temi di grande attualità.
Nella stessa intervista ad “Oggi” ripropone il suo pensiero riguardo l’immigrazione e la politica esprimendosi a favore di governi più autoritari e infastidita dal fatto che i cittadini francesi possano essere messi in secondo piano rispetto ai migranti che si rifugiano nel suo Paese: “Io sono per un governo autoritario, capace di mettere ordine nel casino in cui viviamo. Quando penso che il governo francese lascia al margine dei poveri cittadini che lavorano duro e che ottengono meno aiuti di tutti questi migranti che ci assalgono – ha concluso – , mi fa orrore“.
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