di Andrea Cionci – – Una buona notizia per i cattolici e, in generale per la cultura: poche ore dopo il nostro articolo di ieri che segnalava come il sito vaticano del Catechismo in italiano forse ormai quasi inservibile, dato che i link agli articoli erano stati resi inattivi, la pagina è stata ripristinata in pieno, rinnovata ed efficiente. Almeno accedendo da qui (l’altro link vaticano ancora rimanda alla versione “morta” dove i pdf scaricabili non si possono ancora copiare bene, ma siamo fiduciosi).
Si è intervenuti anche sui motori di ricerca, dato che ora, contrariamente a prima, cercando su Google la parola “catechismo” con una associata a qualsiasi altro tema bioetico (aborto, eutanasia, etc.) si apre il giusto collegamento al sito vaticano.
Tutta la dottrina cattolica, su qualsiasi tema, teologico, bioetico o sociale è quindi tornata facilmente consultabile e a portata di click. Era infatti illogico, per la religione del Logos, che la Chiesa rendesse così difficile annunciare al mondo la sua sapienza. Ancora non ci si spiega, tuttavia, come mai si sia verificato questo “sabotaggio” e presumibilmente rimarrà un mistero.
Il Catechismo è una lettura affascinante, anche per i laici, dato che le risposte, limate per duemila anni di Tradizione, continuamente messe a punto, levigate e chiarite, formano un impianto logico-razionale di tutto rispetto con cui confrontarsi che si estende non solo ai temi di fede, ma anche a quelli bioetici e sociali.
In vari casi, tuttavia, si sono registrate differenze tra quanto vi è scritto e quanto dichiarato da Francesco. Stupirà, ad esempio, scoprire cosa dice il Catechismo sull’immigrazione: è del tutto legittimo per lo Stato bloccare, all’occorrenza, i flussi migratori – si afferma – e i migranti devono lavorare e produrre per mantenersi nel paese ospite. Ne abbiamo parlato qui. Naturalmente, si può essere credenti o meno, ma la logica è una forma di ragionamento scientifica e oggettiva. In un precedente articolo arrivavamo ad azzardare che la dottrina cattolica avesse un impianto sistematicamente matematico, quasi fosse un “algoritmo a dimensione frattale”.
Ogni concetto è del tutto concatenato agli altri e tutti provengono dai Comandamenti, dalla Parola di Cristo e dai dogmi di fede. Ecco perché, attraverso i secoli, dentro la Chiesa si sono combattute guerre terrificanti con le eresie su princìpi di fede che ai più, oggi, sembrerebbero marginali: la natura umana e/o divina di Cristo, la verginità di Maria, la misericordia, il rapporto tra spirito e materia…
All’uomo della strada sembrano questioni di lana caprina, “tanto l’importante è volersi bene”, eppure esse hanno una straordinaria importanza: basta sregolare una rotellina nel grande orologio del Cattolicesimo romano e si innescano una serie di effetti e corollari logici che possono condurre anche alla violenza.
Non è un caso che gli ERETICI dolciniani, così come altri movimenti pauperisti medievali, ad esempio, dalla povertà evangelica avessero tratto arbitrariamentre il diritto di saccheggiare e bruciare i castelli dei baroni. O altri che dall’amore predicato da Gesù avevano preso spunto per liberalizzare orge e promiscuità.
Basta poco per andare fuori dal seminato: la dottrina cattolica va maneggiata con cura e il Catechismo sembra essere una vera garanzia.
Infatti, è oggettivo che, statisticamente, siano molto superiori fondamentalisti di altre religioni a produrre attentati e violenze che non gli “estremisti cattolici”, i quali si limitano a qualche manifestazione antiabortista o a qualche picchettaggio, più che a farsi esplodere. E questi sono fatti.
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