di Franco Bianchini – Servizi falsi e indecenti. Confezionati per giustificare il disastro del ministero della Sanità sulla zona rossa della Lombardia. Il Tg1 finisce nella bufera e la Lega chiede la convocazione del direttore in Vigilanza. «Dopo aver bucato i fatti di Washington e dopo non essersi accorta della crisi di governo, la Pravda del direttore Carboni ha dato sfoggio di un becero giornalismo a tesi, piegato sulle menzogne del ministero della Sanità», affermano i parlamentari della Lega in Commissione Vigilana Rai.
«Nei due servizi andati in onda non abbiamo sentito nulla sui reali motivi del passo indietro del ministro Speranza». E cioè «che l’algoritmo dell’Iss non teneva conto dei dati ospedalieri, oltre ad utilizzare erroneamente il dato dei sintomi. Si è dato, poi, credito alla bugia dei dati rettificati dalla Regione, quando si è trattato invece di una integrazione richiesta da Roma alla luce del ricorso al Tar della Regione».
Emergono altri particolari. Se la Cabina di regia, riunitasi il 15 gennaio scorso, avesse valutato anche l’Rt ospedaliero «avrebbe sicuramente escluso la Lombardia dallo scenario 3». In questo modo avrebbe determinato la sua collocazione non nella zona rossa ma in quella arancione. Questo, «perché i valori di Rt regionali non erano prevalentemente e significativamente compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5 (lo era solo Rt sintomi), mentre Rt ospedaliero era al di sotto di 1». Sono le conclusioni a cui, da quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe arrivata la Regione Lombardia.
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