di Francesco Storace – – Occhio Raggi, che mentre fai il rimpasto, alla regione ti vogliono scippare i buoni spesa per chi ha subito danni dal Covid-19. Sono spariti dagli uffici del Comune?
Una mozione presentata dal consigliere Paolo Ciani, capogruppo di maggioranza di Zingaretti, vuole far fuori il Campidoglio dalla gestione degli aiuti e lo mette nero su bianco. Dovrebbe essere discussa entro poco tempo. E così la guerra tra istituzioni rischia di divampare sulla pelle dei più deboli.
La regione vuole riprendersi i buoni spesa dati alla Raggi
In pratica Ciani sostiene che il Comune di Roma non ha fatto nulla di concreto rispetto ai cinque milioni stanziati dalla regione, che non sono poi nemmeno ‘sta gran cifra. Ma tant’è, e questo è sufficiente per farsi restituire i quattrini dalla Raggi, scrive nella mozione. Testuale: “Valutare l’opportunità, in caso di inadempienza prolungata da parte del Comune di Roma Capitale, di richiedere la restituzione delle somme erogate, da destinare con tempestività a nuove misure in favore della popolazione in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid”.
Di che si tratta è presto detto. La Regione ha destinato ai Comuni del Lazio 15 milioni di euro per l’erogazione di buoni spesa, finalizzati all’acquisto di pacchi di generi alimentari e spese per medicina, per le famiglie in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid-19. Nello specifico, sono state destinate risorse pari a 5 milioni di euro al Comune di Roma Capitale.
Secondo l’esponente della maggioranza di Zingaretti, allo stato attuale, il Comune di Roma Capitale non ha provveduto all’emanazione dell’avviso pubblico per l’erogazione dei suddetti buoni. E quindi si proceda di forbici.
Vogliamo sapere chi è che ha sbagliato
Indubbiamente, se tutto questo è vero appare evidente che la Raggi dovrà rispondere sui buoni spesa non erogati. Ma ci chiediamo se sia questa la strada da seguire. Perché è chiaro che si dovrà farlo per ogni amministrazione comunale, il che comporterà un impegno enorme della burocrazia regionale.
Insomma, da una parte una regione taccagna, perché davvero cinque milioni di euro sono il nulla rispetto all’emergenza sociale determinata dalla virulenza del Covid e al tracollo economico delle attività produttive. E dall’altra sarebbe davvero incredibile se il Campidoglio arrivasse a tale punto di inefficienza dal non saper spendere una cifra tanto modesta.
E’ importante semmai capire che cosa è successo davvero e agire per riparare al danno. Non crediamo che la regione possa surrogare il comune nell’erogazione dei buoni spesa. Si aggiungerebbero semplicemente ulteriori danni a chi ha diritto (per bisogno) agli aiuti.