Fabrizio Roncone ha raccontato nell’edizione odierna del Corriere della Sera le trattative “sfacciate e disperate” che sono andate avanti per tutta la giornata di ieri in Senato. Giuseppe Conte ha ottenuto 156 sì allo scadere, con tanto di revisione al moviolone per chiarire se i voti di Ciampolillo e Nencini fossero validi: ne è uscita fuori una maggioranza relativa che rende il governo ancora più debole e impallato su tutte le questioni. Il Corsera ha svelato che il premier aveva affidato al ministro Federico D’Incà la delega al “mercato dei senatori”: il grillino convocava gli incerti uno a uno in una stanza, cercando di convincerli a trasformarsi in “responsabili” o “costruttori” che dir si voglia.
Evidentemente le trattative non sono andate a buon fine, dato che Conte è arrivato lontano dal traguardo dei 161 voti. Addirittura il Corsera ha intercettato nei corridoi Luigi Cesaro – detto Giggino a’ purpetta e accusato dalla procura di Napoli di concorso esterno in associazione mafiosa – che ha sostenuto di essere stato contattato per un ministero in cambio del voto suo e di altri due “amici” senatori.
“Il cronista del Foglio – scrive Roncone – che gli parla a tre metri, ha lo sguardo perplesso. Ma quello, Giggino, s’indigna: ‘Guagliò, tengo tutte le prove ncopp’ o’ cellulare’. Un mercato osceno. Mai visto niente di simile: è tutto sfacciato, tragico, penoso”. E il commento di Maurizio Gasparri è calzante: “Stanno facendo lo schifo”.
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