Al mercato delle vacche, Giuseppe Conte incassa due sì, scontati: quello di Pier Ferdinando Casini (che però vorrebbe il ritorno di Matteo Renzi e Italia Viva in maggioranza) e quello di Mario Monti, il senatore a vita ed ex premier. Il Loden, in aula, ha affermato: “Annuncio il mio voto di fiducia, non porto voti se non il mio. E il mio è un voto di fiducia, come sempre, libero e condizionato a quelli che saranno i provvedimenti e se corrisponderanno a quelle che sono le mie convinzioni. Se così sarà in futuro, non solo appoggerò ma mi adopererò presso l’opinione pubblica, inclusa quella internazionale, per sostenere ciò che verrà fatto”, afferma Monti. Insomma, pronto ad impegnarsi in prima persona.
Dunque Casini, il primo senatore ad intervenire in aula dopo le comunicazioni di Conte. Ha confermato il voto di fiducia ma ha chiesto di “recuperare il cammino comune con chi ha fatto prevalere ragioni divisive”, ossia di recuperare Matteo Renzi. In aula, applausi per la senatrice a vita Liliana Segre, accolta all’ingresso dall’omaggio dei senatori. La Segre è eccezionalmente ventua in Parlamento, nonostante i rischi-Covid dovuti anche alla sua età, per votare la fiducia. Casini, nel suo intervento, le ha riservato un saluto e un omaggio.
Tra chi voterà contro Conte, ecco Tommaso Cerno del gruppo misto. A favore invece Gregorio De Falco, ex M5s. Voci su tre forzisti indecisi. Ma i boatos riferiscono che il premier sarebbe a quota 160, cifra insperata e che però non corrisponde a maggioranza assoluta, fissata a 161 voti. Le trattative e i mercanteggiamenti, nel frattempo, continuano. L’esito del voto è atteso per le 20.30 di questa sera. liberoquotidiano.it