E’ finita in lacrime la cena alla trattoria Cecere, ristorante torinese che ha aderito all’iniziativa di protesta IoApro1501 e, nonostante i divieti, ha aperto regolarmente le sue porte ai clienti.
La polizia in borghese è intervenuta mentre i commensali si erano appena seduti a tavola, interrompendo la cena. Multati tutti i clienti e la titolare della trattoria, che ha ricevuto un verbale di 300 euro se pagato entro 5 giorni. Gli agenti della Questura hanno anche disposto la chiusura del locale per cinque giorni.
“Ho 40 anni e ho sempre lavorato, a 21 anni sono andata a vivere da sola, comprando una casa e facendo un mutuo: a 40 anni mi ritrovo a chiedere i soldi a mia madre per vivere. Non ne posso più” ha affermato in lacrime la titolare.
Come scrive il giornale locale www.torinoggi.it, i clienti rimasti fuori ma che avevano prenotato la cena, si sono offerti di pagargliela comunque per offrirle un supporto e lanciare un messaggio. Lei, Francesca Lazzarin, spiega il motivo che l’ha spinta ad aderire all’iniziativa IoApro1501 e a sfidare i divieti: “Non ho più niente da perdere, in banca sono in rosso. Siamo aperti da 8 anni, questa è la nostra fine”.
In tanti, almeno sui social, hanno parlato di scelta irresponsabile. La titolare della trattoria, però, si difende così: “E’ una scelta irresponsabile? Si. La pandemia esiste, ma se ognuno lavora rispettando i protocolli perché non deve poter lavorare? Abbiamo fatto qualsiasi cosa: rispetto delle distanze, menù, tovaglie e posate usa e getta, grissini monouso, cosa dobbiamo fare di più?”.
Parecchi i clienti che,sanzionati dalla polizia, hanno comunque voluto presenziare alla cena: “Vogliamo manifestare in maniera pacifica lecita il nostro dissenso. Perché rimanere chiusi in casa quando abbiamo capito che non è questa la modalità con cui si propagano i contagi?”.
Si chiude così una cena salatissima, costata cara sia alla titolare che ai clienti. La polizia, riscontrato l’illecito, non ha potuto far altro che sanzionare e chiudere la trattoria, pur comprendendo il dramma vissuto dai ristoratori.
non pagate la multa e fatevi assistere da avvocati che si sono messi a disposizione gratis. La tiritera che “la legge si deve osservare” mettetevela in quel posto poichè:
1) Il lavoro è un diritto costituzionale
2) i DPCM sono anticostituzionali e sono solo atti amministrativi e non hanno valore di legge
3) gli agenti di polizia applicando multe in nome dei DPCM sono corresponsabili di un illecito
4) se “la legge si deve sempre osservare” perchè i “decreti legge di Salvini” sul contrasto alla immigrazione clandestina “non venivano osservati” ??
Se le ffoo vanno così in forze in UN locale e vi restano tanto tempo, non possono andare altrove, perché sono pochi. Quindi tantissimi altri non avranno alcun controllo. Alle multe si risponde con i ricorsi e gli altri tengono aperto!