La crisi legata alla persistente pandemia da Sars-CoV-2 ha ormai messo in ginocchio la nostra economia. Più che evidente la necessità di un piano articolato per favorire la ripresa.
Mentre i contribuenti annaspano sotto la pioggia di interventi-tampone che non riescono a dare ossigeno alle attività pressoché ferme ormai da un anno, ha fatto letteralmente sobbalzare tutti la proposta che punta ad aumentare Iva e Imu lanciata in audizione davanti alle commissioni Finanza di Camera e Senato da area Bankitalia, ovvero la più potente autorità italiana in materia di stabilità economica.
In particolare, riporta ItaliaOggi, per il capo del servizio assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia, Giacomo Ricotti, «una riduzione del carico fiscale sul lavoro potrebbe essere attuata con un aumento dell’imposizione sulla ricchezza oltre che con il maggiore prelievo sui consumi o in combinazione con esso».
+ Iva e + Imu per rilanciare aggravare l’economia – La revisione delle «attuali imposte reali sulla ricchezza immobiliare e finanziaria» , cioè un maggior prelievo fiscale legato al valore degli immobili (Imu) e alla capacità di spesa (Iva), per Bankitalia potrebbe costituire un fattore di ripresa: «alcune simulazioni mostrano come sia possibile disegnare interventi congiunti di riduzione delle imposte sul lavoro e di revisione della tassazione immobiliare che nel loro insieme consentano di ottenere contestualmente un impatto economico positivo ed effetti redistributivi non avversi».
La ricetta fiscale di Banca d’Italia è stata definita «sconcertante» da Confedilizia e ha già sollevato un’onda enorme di polemiche.
https://www.today.it/economia/aumento-iva-imu-proposta-2021.html
Il giochino mi pare anche troppo semplice. Fino all’89 hanno rotto le scatole alle aziende con burocrazia e sindacalisti corrotti, dal 90 hanno anche contratto la domanda, con precariato. Adesso, che il mercato è in mano a poche multinazionali e gli italiani sono in crisi demografica si toglie loro proprietà e risparmi per favorire le aziende, le multinazionali e i negozietti aperti da cinesi e immigrati in regime di impunità di fatto. La III guerra mondiale è iniziata negli anni 60 con le facilitazioni di divorzio e aborto. Gli stessi che sbandieravano i diritti allora, ci levano i soldi da sotto il cuscino adesso. Non è ipocrisia, è proprio malevolenza.