Tra le proposte del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, per il Piano di ripresa e resilienza del governo c’è anche quella della concessione della cittadinanza a chi viene a studiare nelle nostre università per aprire le porte all'”immigrazione di qualità“. Oggi in Italia solo il 5,6% degli universitari sono stranieri.
A formulare per prima la proposta di uno “ius culturae” per gli studenti stranieri era stata, un anno fa, la ministra renziana della Famiglia, Elena Bonetti. “I bambini nati e cresciuti qui e che chiudano un ciclo scolastico come le elementari o le medie, devono avere la cittadinanza.
La loro identità è italiana”, affermava in un’intervista a La Stampa. “Lo Stato investe su di loro con un percorso educativo e poi li ostacola: che senso ha?”, si domandava il ministro.
L’idea fu oggetto anche di una proposta di legge. Oggi, a più di un anno di distanza, a rilanciarla è lo stesso leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nelle sue richieste di integrazione al Piano di ripresa e resilienza del governo, con i correttivi del caso.
“L’Italia deve candidarsi a prendere il posto degli inglesi nell’attrattività di Erasmus: diciamo a Pd, M5s e Leu di puntare sullo ius culturae dando la cittadinanza agli studenti universitari che verranno a laurearsi in Italia”, ha detto nei giorni scorsi l’ex premier.
“Se tu sei uno studente che viene a studiare medicina e stai cinque anni in Italia poi alla fine non soltanto ti do la laurea ma ti do la cittadinanza – ha spiegato Renzi, citato dal Corriere della Sera – perché mi interessa l’immigrazione di qualità, mi interessa attrarre cervelli, attrarre talenti”.
“Ci sono i 19 miliardi su scuola, università e ricerca: proponiamo di raddoppiare la cifra sul capitale umano”, è l’idea del leader di Italia Viva che, come nota Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, ha cambiato rotta rispetto al 2011 quando proponeva lo “ius soli per i figli degli immigrati” per cambiare l’Italia.
L’idea dello ius soli non è più comparsa nei discorsi dell’ex premier dalla fondazione del suo nuovo partito, una formazione di centrosinistra, è vero, ma aperta soprattutto ai moderati, anche quelli di centrodestra, che di cittadinanza facile magari non ne vogliono sentir parlare.
Più conveniente, allora, invocare lo ius culturae per perseguire “l’obbligo politico, economico e morale”, come lo definisce Stella, “di arrivare alla cittadinanza per i nuovi italiani”.
L’idea è quella di aprire ad una “immigrazione” cosiddetta “di qualità”. A sottolineare la mancanza di migranti “qualificati” nel nostro Paese sono i dati, come quelli pubblicati dal Corriere: gli stranieri che frequentano le università italiane sono soltanto il 5,6 per cento del totale.
La media dei Paesi europei, per fare un paragone, è del 9 per cento. Poi ci sono Paesi come la Svizzera o la Gran Bretagna, dove i numeri salgono rispettivamente al 17,7 e al 18,3 per cento.
Insomma, secondo Renzi, l’Italia dovrebbe aprire le porte ai migranti “qualificati”. Tutte le proposte di legge presentate in materia finora, però, si sono arenate davanti alle proteste dell’opposizione.
https://it.sputniknews.com/politica/202101069976823-immigrazione-cosi-renzi-riapre-il-dibattito-sullo-ius-culturae/
Quoziente intellettivo nel mondo
ItaliaViva nel 2020, con la Bellanova aveva vietato corridoi speciali per l’ingresso degli stagionali stranieri (fatti in Germania, GB, ecc) penalizzando la nostra agricoltura e la vita di onesti lavoratori stranieri. Ha poi utilizzato la scusa della carenza di manodopera per regolarizzare moltissimi clandestini. Ed ora se ne inventa un’altra per continuare a penalizzare gli italiani!! Il razzismo di Renzi si conferma, dopo aver proposto il “reddito di inclusione” 177,5€/mese per gli italiani indigenti minorenni o ultra55enni (e nulla per gli altri) e aver definito disumani chi proponeva lo STESSO trattamento per i migranti in arrivo! Perché per questi sono indispensabili 1085€/mese? Razzisti PD-LEU-IV rispondete