Enrique Tarrio, leader dei Proud Boys, gruppo dell’estrema destra americana che sta supportando la battaglia legale del presidente Donald Trump contro l’esito del voto delle presidenziali, è stato arrestato a Washington, dove era appena arrivato per il “grande raduno di protesta” convocato da Trump per il 6 gennaio, quando il Senato si riunirà per certificare i risultati del Collegio elettorale.
Tarrio, a quanto riporta il New York Times, è stato arrestato con l’accusa di distruzione di proprietà dalla polizia metropolitana perché sospettato di aver bruciato uno striscione Black Lives Matter strappato da una storica chiesa nera a Washington durante le proteste del mese scorso che hanno portato a diversi scontri, tra cui accoltellamenti, in giro per la città. Al momento del suo arresto è stato trovato in possesso di due caricatori di armi da fuoco.
Tarrio aveva rivendicato sui social e in un’intervista al Washington Post di aver bruciato la bandiera Black Lives Matter dalla Asbury United Methodist Church, una delle più antiche chiese nere di Washington, e che si sarebbe dichiarato colpevole di distruzione di proprietà se si fosse trovato di fronte a un’accusa penale: “Lascia che ti semplifichi”, ha detto. “L’ho fatto”. (adnkronos)
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