video Tele Italia – Luca Vincitore
Dal Corriere – Incitava le persone a uscire di casa durante il lockdown, imprenditrice rischia rinvio a giudizio. La donna, 40 anni, titolare di un’azienda agricola, rischia cinque anni di carcere per istigazione delle leggi e dell’ordine pubblico e vilipendio della Repubblica.
Durante il lockdown di marzo un’imprenditrice registrò un video con il quale incitava i concittadini a uscire di casa e, secondo le accuse, dava anche indicazioni per evitare i controlli delle forze dell’ordine. Adesso, dopo un’inchiesta durata nove mesi, la procura di Livorno (pm Giuseppe Rizzo) ha chiuso le indagini e chiederà il rinvio a giudizio della donna, A. L., 40 anni, titolare di un’azienda agricola al Gabbro, colline livornesi. Se dovesse essere condannata rischia cinque anni di carcere per istigazione delle leggi e dell’ordine pubblico e vilipendio della Repubblica. La notizia è stata anticipata sulla cronaca locale del Tirreno.
Dopo una prima segnalazione alla prefettura, la vicenda è poi passata alla procura della Repubblica che ha avviato le indagini, ha identificato la donna e l’ha iscritta nel registro degli indagati. Infine la chiusura indagini e la probabile prossima richiesta di rinvio a giudizio.
Questi magistrati NON sanno che i dpcm NON SONO LEGGI, ma regolamenti, non sono nemmeno “decreti legge” inoltre sono sicuramente anticostituzionali ed in contrasto con delle leggi in vigore, (il Governo dovrebbe finire sotto processo) dunque la signora è stata accusata di un non-reato, infatti il “reato” di “violazione dei regolamenti” non esiste… aggiungerei un commento circa questi magistrati, ma in Italia è vietato criticarli, sono anche permalosi oltre che…. ah ah ah
Un altro che non ha capito niente.