Procurati danni da lockdown, avv. Romano: lettera aperta di messa in mora del Governo Conte

Procurati danni da lockdown totali e parziali anno 2020, lettera aperta di messa in mora del Governo Conte inviata dall’avvocato Romano al premier.
L’avvocato potentino Antonio Romano ha inviato una lettera di messa in mora al Governo per i procurati danni da lockdown totali e parziali dell’anno 2020.
Di seguito la nota integrale.

Al Presidente Del Consiglio dei Ministri
Prof. Avv. Conte Giuseppe
Oggetto: richiesta risarcimento danni per violazione art. 2045 C.C..
In nome e per conto del MIU – Movimento Italia Unita – Sportello Imprese e Partite IVA ( che in persona del Presidente e legale rappresentante legale sottoscrive la presente lettera di messa in mora ) con la presente chiedo al Prof. Avv. Giuseppe Conte nella sua qualità di presidente pro-tempore del Consiglio dei Ministri il risarcimento/indennizzo dei patiti e patendi danni causati dai lookdown totali/parziali imposti a partire dal 10 Marzo 2020 a milioni di aziende, partite IVA, lavoratori autonomi e professionisti, come di seguito saranno esemplificati,specificati e quantificati.

L’art. 2045 c.c. recita che “ Quando chi ha compiuto il fatto dannoso vi è stato costretto dalla necessità di salvare sè o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona e il pericolo non è stato da lui volontariamente causato nè era altrimenti evitabile, al danneggiato è dovuta un’indennità la cui misura è rimessa all’equo apprezzamento del Giudice “ .

Poichè una pur dichiarata “legittima” attività normativa da parte del Governo, in nome della precipua difesa del diritto alla salute, non può danneggiare irrimediabilmente milioni di partite IVA, imprese, autonomi, commercianti e professionisti e lo Stato ha l’obbligo giuridico di tenere indenne tali categorie dai patiti e patenti danni, provvedendo a corrispondere l’equo e giusto indennizzo così come sancito dall’art. 2045 c.c..
Pertanto, avendo il governo Conte consumato la violazione dell’art. 2045 c.c. per non aver indennizzato nella giusta misura le partite IVA, gli autonomi, imprese, commercianti e professionisti, lo Stato italiano è ad oggi gravemente omissivo in quanto sta operando in manifesta violazione di legge mettendo in campo misure economiche relative e di scarsa importanza per le menzionate categorie e non quelle risolutive che avrebbe dovuto adottare in virtù di quanto statuito dall’art. 2045 c.c..

Poichè il Governo è ad oggi, nonostante i vari ” DPCM ristori “, totalmente inadempiente nei confronti delle categorie imprenditoriali e partite IVA che senza i giusti indennizzi rischiano di pagare in solitudine la crisi aziendale e quella economica del paese, vi è la necessità di affermare con la presente l’esistenza di un rapporto giuridico tra i soggetti di cui alle sopracitate categorie, (creditori) e lo Stato (debitore), significando che lo Stato deve erogare danaro non a titolo di cortesia/regalia ed assistenzialismo ma nel rispetto e nella entità prevista dalla disposizione di cui all’art. 2045.

Tutto ciò premesso
al fine di evitare un contenzioso e che si instaurino centinaia di migliaia di cause giudiziarie
si chiede quanto di seguito a titolo di indennizzo:
a) r imborso totale a fondo perduto al titolare dell’attività cui è stato impsto di chiudere dei canoni di locazioni per gli immobili utilizzati per l’esercizio dell’attività/libera professione e dei relativi costi di esercizio quali energia elettrica,gas,acqua, tassa ruifiuti e quant’altro per il periodo 10 Marzo/31 Dicembre 2020;
b) rimborso totale a fondo perduto al titolare dell’ attività risultata chiusa del costo delle locazione abitativa e dei relativi costi per energia elettrica,gas,acqua,tassa rifiuti, ecc.;
reddito di emergenza di almeno 1.000€ per il periodo 10 marzo/31 Dicembre 2020;
contributi a fondo perduto sino a 100.000 €. per ristrutturazione,innovazione tecnologica riconversioni dell’ attività e acquisto scorte di magazzino.ovvero obbligo per le banche di erogare piccoli mutui garantiti dallo Stato sino a 100.000 €. a tasso zero restituibili in anni 30 sempre per ristrutturazioni,innovazione tecnologica riconversioni delle attività e acquisto scorte di magazzino.
Decorso il termine di giorni 15 dalla ricezione della presente senza una vostra cortese risposta mi vedrò costretto ad adire le vie giudiziarie.

Tanto Vi dovevamo, Distinti Saluti.

avv. Antonio Romano