Covid, Pavia e Brescia: 80% operatori sanitari Rsa contrario al vaccino

MILANO, 29 DIC – Solo due operatori su dieci nelle 85 rsa di Pavia è disposto a farsi vaccinare contro il Covid, un dato basso che preoccupa e non poco l’Ats. “Bisogna cogliere a pieno l’importanza di questo vaccino e gli operatori delle case di riposo non possono sfuggire a questo” ha detto alla Provincia pavese la direttrice generale di Ats Mara Azzi.

“Non è pensabile – ha aggiunto -che solo il 20% degli operatori delle rsa voglia tutelarsi contro il virus. Quando si è a contatto giorno e notte con persone anziane e fragili ci sono i presupposti per pensare che nei loro confronti pesi un vero e proprio obbligo”. (ANSA).

Solo il 20% degli operatori delle Rsa bresciane ha aderito alla campagna vaccinale. Troppo poco e non capisco perché”. Lo ha dichiarato il direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo. “Come ordine faremo di tutto per convincere i colleghi a vaccinarsi”, ha annunciato dal canto proprio Stefania Pace, presidente dell’ordine professioni infermieristiche di Brescia.

Per il vice presidente Paolo Boldini, invece, “il Covid ha devastato le case di riposo ed è incomprensibile che i colleghi non vogliano vaccinarsi. Se medici e infermieri delle Rsa faranno memoria della devastazione vissuta, sono convinto che cambieranno idea”, le sue parole.  tg24.sky.it

One thought on “Covid, Pavia e Brescia: 80% operatori sanitari Rsa contrario al vaccino

  1. In alcuni comuni della Lombardia hanno vaccinato a Novembre 2019 quasi 200 mila anziani con un vaccino che aveva 2 ceppi di coronavirus(non il ceppo 19).E’ stato pubblicato che in questi vaccinati si ha un incremento del rischio di contrarre il covid 19 del 40%.Malgrado questa vaccinazione di massa degli anziani prima del covid 19, non hanno fatto alcuna analisi se i morti lombardi presumibilmente per covid erano stati vaccinati, eppure i dati erano facilmente a disposizione.Giustamente gli operatori sanitari in Lombardia non si vogliono vaccinare, per di piu’ con un vaccino sperimentale in cui non ci puo’ nemmeno essere un vero consenso informato dato che le informazioni sono scarsissime e su pochi pazienti.Infatti molti dati sono tenuti nascosti dai produttori,che hanno per di piu’ ottenuto la garanzia di esonero da ogni responsabilità per qualsiasi effetto collaterale(questo almeno in Inghilterra per l’Italia non si sà come al solito niente)

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