Il virologo Andrea Crisanti a valanga in una lettera al Corriere della sera. Il docente di Microbiologia dell’università di Padova è furioso con Pfizer e Moderna, le aziende che hanno annunciato l’imminente lancio del vaccino per il Covid: avete preso un mucchio di soldi pubblici, avete il dovere di mettere a disposizione i dati della sperimentazione, è il pensiero di Crisanti. Fin qui annunci spot buoni solo per i mercati finanziari dove avete venduto le vostre azioni.
I sui colleghi che lo criticano? Bassetti aveva detto che il virus era sparito, dando il via libera a tutti e si è visto quanto ci ha azzeccato. Quelli del Cts? Bravi loro. Hanno spiegato a tutti come mettersi in sicurezza e hanno fatto finire invece tutti ammalati avendo sul groppone anche migliaia di nuovi morti. La storia inchioderà le loro gravi responsabilità, non le mie parole sul vaccino, scrive Crisanti.
“In una recente intervista a Focus life in risposta alla domanda se mi sarei vaccinato a gennaio ho affermato che non lo avrei fatto fino a che i dati di efficacia e sicurezza non fossero stati messi a disposizione sia della comunità scientifica sia delle autorità che ne regolano la distribuzione. Ho formulato un concetto di buon senso che non esprimeva alcun giudizio negativo sulla bontà del vaccino”, spiega Crisanti nella lettera affidata al Corriere che punta il dito sulla “modalità con cui le aziende produttrici hanno comunicato i risultati raggiunti senza accompagnarli ad una adeguata informazione almeno per quanto riguarda la Fase 3”.
Le aziende produttrici, invece di condividere i dati con la comunità scientifica, “hanno fatto proclami non sostanziati da evidenze“, scrive il virologo che attacca: “Se le aziende in questione sono in possesso di informazioni che giustificano annunci che possono apparire rivolti in particolare ai mercati finanziari, queste devono essere rese pubbliche anche in considerazione del fatto che la ricerca è stata largamente finanziata con quattrini dei contribuenti”. Il riferimento è ai guadagni di manager di Pfizer e Moderna che hanno venduto le proprie azioni.
Crisanti risponde poi ai “custodi della ortodossia scientifica” che “non ammettono esitazioni o tentennamenti, reclamano un atto di fede a coloro che non hanno accesso a informazioni privilegiate. ‘Il vaccino funzionerà’, tuonano indignati. Io sono il primo ad augurarmelo, mi permetto tuttavia di obiettare che il vaccino non è un oggetto sacro. Lasciamo la fede alla religione e il dubbio ed il confronto alla scienza che ne sono lo stimolo e la garanzia”.
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