L’approvazione del vaccino Pfizer contro il Covid-19 “arriva dopo un processo di valutazione rigoroso, basato su una quantità considerevole di dati su sicurezza ed efficacia in base alla quale abbiamo concluso che il rapporto tra rischio e beneficio è altamente positivo“. Così il responsabile dei vaccini dell’Ema Marco Cavaleri in un ‘intervista a Repubblica dopo l’ok dell’Agenzia europea del farmaco, dove rispetto alla sfiducia della gente verso il rimedio chiarisce: “Nasce da disinformazione e da un clima irrazionale di paure infondate basate sul fatto che durante ampie campagne vaccinali si verificano inevitabilmente eventi avversi. Tuttavia bisogna considerare che nella maggior parte dei casi non sono dovuti al vaccino, anche se poi i vaccini vengono erroneamente sospettati di esserne la causa. Per evitarlo, verificheremo ogni evento avverso”.
“Ci sono dati che avremo solo con la vaccinazione di un ampio numero di individui, ma si tratta di aspetti complementari”, dice Cavaleri assicurando tuttavia che “il vaccino è straordinariamente efficace, che funziona nel 95% dei casi, ma non sappiamo quanto dura la sua copertura e se serve un richiamo. Al momento abbiamo dati fino a circa 100 giorni, la durata della terza fase di sperimentazione, anche se ci aspettiamo che l’efficacia si mantenga molto più lungo. Non penso sarà inferiore a quello del vaccino per l’influenza”.
Il vaccino Pfizer-Biontech blocca solo i sintomi o anche la trasmissione del Covid? “Mi aspetto che un vaccino in grado di prevenire anche la malattia lieve fino al 95% dei casi mostri anche un qualche impatto sulla prevenzione dell’infezione e della trasmissione. Però non abbiamo certezze al momento, avremo più dati in primavera”. La sperimentazione non ha riguardato i bambini e l’Ema infatti ha autorizzato il vaccino a partire dai 16 anni. “Su nostra indicazione le aziende hanno l’obbligo di dotarsi di un piano di sperimentazione del vaccino in ambito pediatrico: verso la fine del 2021 avremo i primi risultati. Ricordiamoci peraltro che i bambini non sono soggetti ad alto rischio e almeno inizialmente non saranno coinvolti nelle campagne vaccinali”.
Quanto agli anziani con patologie pregresse, “per loro non c’è nessuna preoccupazione, lo studio sperimentale ha osservato gruppi con diverse patologie, ad esempio diabete, malattie cardiovascolari o respiratorie: l’efficacia del vaccino su questi soggetti è uguale a quella del resto delle persone”.
“Sconsigliamo il vaccino – dice ancora Calaveli – se ci sono allergie o ipersensibilità ai suoi principi attivi e ai suoi eccipienti. Chi ha l’asma o è allergico al gatto o alle graminacee non avrà alcun problema, anche se consigliamo sempre di parlarne con il medico. Le allergie alimentari gravi che di per sé non rappresentano una controindicazione, vanno discusse con il medico perché potrebbero essere un segnale di ipersensibilità al vaccino”.
La variante inglese comprometterà il vaccino? “Non lo sappiamo ancora, stiamo aspettando i dati di laboratorio ma abbiamo quelli delle aziende che dimostrano come diverse mutazioni nello spike non danneggiano l’efficacia del vaccino. Questo ci fa ben sperare, ad oggi non ci sono segnali negativi”. Il 6 gennaio arriverà anche il via libera Ema per Moderna? “Sono ottimista, i dati su sicurezza ed efficacia di questo secondo vaccino sono molto positivi, sono in linea a quelli di Pfizer. Stesso discorso anche per gli eventi avversi, che sono lievi o moderati come dolore al momento dell’inoculazione, mal di testa e febbre”. (ADNKRONOS)