“Non credo che ci sia chi veramente voglia il voto. Vedo solo la somma di interessi e malesseri personali”. Lo dice Romano Prodi in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale consiglia a Giuseppe Conte di “fare presto, presto. Il tempo delle mediazioni si sta esaurendo”, mentre per Matteo Renzi preferisce “un consiglio ciclistico: adagio nelle discese e attento alle curve. E’ facile scivolare verso le elezioni – spiega -. Credo però che solo un incidente possa fare cadere questo governo, incidente che può sempre capitare. In ogni caso, o si trova in anticipo un accordo su un esecutivo diverso, o si va a un compromesso, magari un rimpasto che per definizione non si sa come vada a finire. Sono comunque convinto che né Iv, né gli scontenti del Pd vogliano arrivare al voto. Vedo solo una somma di interessi e malesseri personali, neppure d’accordo tra di loro”.
Riguardo a Draghi e all’evocazione di un suo governo, Prodi afferma che “quando i problemi sono gravi, si pensa sempre a qualcosa che viene dal cielo, al ‘deus ex machina’. Ma spesso gli italiani attendono un salvatore per poi crocifiggerlo. E poi, non mi consta che Draghi sia stato consultato. Né qualcuno si è posto il problema di un governo con chi, con che voti, con quali condizioni e programma. Ripeto: oggi è ancora solo un’evocazione del ‘deus ex machina’. È il desiderio tipico di un Paese scontento e disorientato. Questo è un Paese in decadenza. La forza dell’Italia nelle istituzioni internazionali, nel Mediterraneo, in Libia e Libano, nella politica estera è diminuita. Vendiamo sempre più le nostre imprese agli stranieri. O si recupera visione etica e politica, o si continua a andare giù”. (adnkronos)