“Se ho ricevuto minacce? Mi telefonò Ranieri Guerra e mi disse che era sulla porta del direttore generale e che se non avessi modificato il testo come richiesto, avrebbe detto che c’ero io dietro la puntata di Report che metteva sotto accusa l’Oms. Ma io della puntata di Report di quella sera non sapevo assolutamente niente. E solo, poi guardandola, capii perché: si facevano pesanti accuse sui legami tra Cina, Etiopia e altre cose e c’era anche una parte dedicata al piano pandemico. A Ginevra (sede dell’Oms, ndr) c’era una grandissima apprensione per l’inchiesta e quindi anche Tedros certamente lo sapeva, cosa che ovviamente mi avrebbe messo in una posizione estremamente difficile, potevo essere licenziato in qualsiasi momento“.
Il ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon rivela il contenuto della telefonata ricevuta dal direttore generale aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra durante la puntata di Report che andrà in onda questa sera.
Zambon racconta poi al giornalista di Report Giulio Valesini che non cambierebbe di una virgola il contenuto del rapporto nel quale ha definito la gestione italiana della prima ondata della pandemia “improvvisata, caotica e creativa”. E aggiunge: “Io francamente vado molto fiero dei contenuti del rapporto. Volevo che fosse letto dalla gente e non solo da ministri e decisori politici, volevo che fosse letto dalle persone perché potessero essere preparate anche da un punto di vista emotivo”. Quindi in teoria una relazione che doveva salvare letteralmente vite umane? “Sì, questa era la nostra speranza”.
“Dopo la pubblicazione” del discusso rapporto sul piano pandemico italiano, “si è innescato un incendio in varie istituzioni di Roma. So per certo che c’era grande subbuglio. Questo devo dire che mi fece molto male”. A questo riguardo Report questa sera mostrerà una e-mail del direttore dell’Oms Europa Hans Kluge nella quale lo stesso Kluge mostra preoccupazione per la reazione del ministro della Salute italiano, tanto da scrivere: “E’ la questione chiave, la mia relazione con il ministro che era molto infastidito”.
E aggiunge: “Scriverò al ministro che istituiremo un gruppo di esperti Ministero/Istituto Superiore di Sanità/Oms per rivedere il documento”. Una proposta che Zambon ha trovato “strana. E infatti poi dopo quando mi venne chiesto il testo per fare evidentemente delle modifiche – racconta Zambon – io insieme tutti gli autori eravamo tutti concordi nel dire che l’Oms può fare assolutamente quello che vuole ma senza il nostro nome“.
“Più volte Ranieri Guerra, sia via mail che per telefono, mi ha chiesto di modificare la datazione del piano pandemico italiano” accusa il ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon nel corso della trasmissione Report. “Lui voleva che io scrivessi nel rapporto che il piano, dal 2006, era stato aggiornato, usando proprio le parole updated and reconfirmed. Consultandomi con tutti gli autori del rapporto, abbiamo deciso assolutamente che potevamo scrivere reconfirmed perché in effetti non era cambiato neanche di una virgola dal 2006, ma certamente non potevamo scrivere updated cioè aggiornato. Questo sarebbe stato dichiarare il falso ed io non me la sono sentita”.
Il ricercatore dell’Oms Europa Francesco Zambon questa sera racconta a Report del suo tentativo, vano, di avvisare il direttore generale dell’Oms Tedros sui rischi legati alla decisione di ritirare il rapporto sul piano pandemico italiano per la reputazione dell’organizzazione mondiale della sanità.
“‘E’ stata ritirata una pubblicazione dell’Oms (approvata a tutti i livelli, compreso il Chief Scientist) – scriveva Zambon il 28 maggio a Tedros – danneggiando di fatto la credibilità dell’Oms. C’è il rischio di danni catastrofici in termini di indipendenza e trasparenza se una versione ‘censurata’ della pubblicazione fosse modificata’. Parlavo di danno catastrofico reputazionale. Purtroppo credo di non essere andato troppo distante. A quella mail non ho mai ricevuto risposta”, racconta Zambon a Giulio Valesini.
Tornando al fatto che il rapporto di Zambon evidenziava come il piano pandemico italiano non venisse aggiornato di fatto dal 2006, la domanda è: un piano pandemico aggiornato sarebbe servito all’Italia per affrontare meglio il Covid? “Io penso di sì – risponde senza giri di parole Zambon – non è possibile che un piano di 14 anni fa possa essere attuale. Il piano pandemico dell’influenza è la base per prepararsi alle pandemie che sono causate da diversi agenti virali. Peraltro ce ne sono stati diversi che sono stati causati da Coronavirus: la Sars nel 2003, poi la Mers nel 2014-2015 anche quello era un campanello d’allarme, e poi è arrivato questo Coronavirus nel 2019”. (ADNKRONOS)