Una nave di 72 metri di lunghezza e 1.850 tonnellate di stazza, di fabbricazione norvegese e finora utilizzata per l’assistenza tecnica delle piattaforme petrolifere, sarà presto riadattata per prelevare clandestini e portarli in Europa. È omologata per imbarcare fino a 700 migranti a viaggio, ma il ponte di coperta ne può accogliere anche mille. Sarà dotata di droni e pallone aerostatico. Questa imbarcazione batterà bandiera italiana e si chiamerà — il nome è provvisorio — Mare Jonio 2. Lo scrive www.repubblica.it
Ecco cosa bolle nel pentolone di Mediterranea, la piattaforma civica nata nel 2018 da un nucleo di associazioni (Arci, Ya Basta Bologna, il magazine I Diavoli, l’impresa sociale Moltivolti di Palermo) con l’apporto di alcuni parlamentari di Sinistra italiana. Dall’inizio di novembre la Mare Jonio è ferma nel porto di Venezia per lavori di manutenzione, ma gli attivisti di Mediterranea sono riusciti a comprare un’altra nave, più grande, più moderna, più attrezzata. Decisamente più costosa. Si parla di 800mila euro. Ma è la strumentazione elettronica a stupire: due apparati di radiocomunicazione, due radar a doppia frequenza, un pallone aerostatico agganciato a uno dei ponti che può salire fino a 100 metri portando a quell’altezza videocamere con visori notturni, droni telecomandati.
Interpellati da Repubblica, i responsabili di Mediterranea non hanno voluto dire niente riguardo alla Mare Jonio 2. «Non confermo e non smentisco la notizia di una seconda nave in arrivo — dichiara Luca Casarini, uno dei capimissione — però posso solo dire che noi non molliamo il campo. Vedrete…».
Per l’acquisto è stata sborsata una cifra intorno agli 800 mila euro, e ne serviranno 100 mila al mese (e un equipaggio di 36 persone) per tenerla in mare. La piattaforma civica italiana dichiara di finanziarsi solo attraverso donazioni private, crowdfunding, iniziative di beneficenza.