Covid, Burioni: ‘vaccino è come sbarco sulla Luna’

Il vaccino contro il coronavirus è realtà. La produzione in tempo così rapidi “è paragonabile allo sbarco dell’uomo sulla Luna o alla scoperta degli antibiotici, un giorno che ricorderemo nella storia”. Il professor Roberto Burioni si esprime così, nel salotto di Che tempo che fa, nella sua ‘lezione’ sul vaccino contro il coronavirus dopo il via libera della FDA, negli Stati Uniti, al vaccino Pfizer.

“Il 10 gennaio è stato isolato e caratterizzato il virus che ha provocato la pandemia. Undici mesi dopo, l’11 dicembre, sul NEJM, la rivista più prestigiosa del mondo, è uscito l’articolo che descrive il vaccino sicuro ed efficace. E’ qualcosa paragonabile allo sbarco dell’uomo sulla Luna o alla scoperta degli antibiotici, un giorno che ricorderemo nella storia”, dice il virologo, che accende i riflettori su alcuni dei dati evidenziati durante il percorso di produzione del vaccino.

“La protezione arriva dopo 2-3 settimane, gli effetti potrebbero essere rapidissimi. Dell’efficacia conosciamo i numeri dettagliati, andrà dal 90 al 98%. E’ di importanza cruciale l’efficacia altissima negli anziani. Non ci sono stati effetti collaterali gravi, si sono verificati effetti non gravi che sono passati da soli. Non ci sono stati eventi avversi gravi. All’interno dello studio sono morte 6 persone: 4 erano nel gruppo dei non vaccinati, 2 nel gruppo dei vaccinati e sono morte per motivi che nulla hanno a che vedere con il vaccino”, spiega. “Non sappiamo se il vaccino possa interrompere la trasmissione del virus, non sappiamo quanto durerà la protezione. Non sappiamo neanche se il vaccino sia efficace e sicuro per chi è stato escluso dal primo studio: minori di 16 anni, donne incinte, soggetti immunodepressi, allergici gravi”, precisa.

“Non ho mai preso posizioni politiche, però questa sera devo fare un appello a tutti i miei colleghi -conclude-: di unirsi a me nel chiedere con forza che non ci sia assolutamente nessun ritardo nella vaccinazione. Ogni giorno di ritardo significherebbe centinaia di morti, migliaia di ammalati, un paese in ginocchio in una crisi senza precedenti. Purtroppo nel nostro paese i ritardi sono molto frequenti, questa volta il ritardo non è tollerabile. Bisogna vaccinare il maggior numero di persone nel più breve tempo possibile. Non è più una speranza, in vaccino c’è”. (adnkronos)