Il cardinale George Pell in un libro di memorie attacca duramente il ruolo del Papa Emerito, scagliandosi con forza contro i privilegi di Ratzinger. “un Papa emerito – si legge sul Messaggero – non dovrebbe essere reinserito nel collegio cardinalizio, così come, non dovrebbe indossare la tonaca papale bianca e non dovrebbe insegnare pubblicamente. Questo perché la presenza parallela di un Papa pensionato e un Papa in carica fa sorgere problemi e ingarbugliare le cose, alimenta fratture e persino sgretola l’idea di unità”. Pell nelle sue riflessioni ravvede certamente un pericolo, a meno che non si metta mano ad una riforma canonica capace di delineare i confini di questa nuova figura che si è venuta a creare.
“Occorre – spiega il cardinale Pell – che i protocolli sul ruolo di un Papa che si sia dimesso vadano chiariti. Sebbene il Papa in pensione possa mantenere il titolo di Papa emerito, dovrebbe essere reinserito nel collegio cardinalizio in modo da essere conosciuto come Cardinale X, Papa emerito, non dovrebbe vestire di bianco e insegnare pubblicamente.
Quando il 13 dicembre 1294 Celestino V comunicò la sua volontà di rinunciare al pontificato, – prosegue il Messaggero – “discese dalla cattedra, prese la tiara dal capo e la pose per terra; e mantello e anello e tutto se ne spogliò di fronte ai cardinali sbalorditi”. Le dimissioni di Benedetto XVI, avvenute 719 anni dopo, hanno lasciato aperto un grande quesito giuridico che non è mai stato affrontato.
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