Natale: italiani prigionieri, liberi solo gli sbarchi

di Francesco Storace – – C’è un diritto a dire basta, smettetela almeno a Natale con quei vostri Dpcm che tolgono solo la serenità alle famiglie. Quasi mille morti al giorno li ha sulla coscienza chi governa e non i cittadino, è ora di dirlo con chiarezza.
Perché c’è stata colpevole sottovalutazione del Covid a inizio pandemia. Pagine e pagine di sottovalutazione stanno lì a ricordare la superficialità con cui sinistre e pentastellati si mossero a febbraio.
Ci hanno tolto il diritto a un Natale sereno

Poi, la seconda ondata, arrivata senza che il governo facesse altro che ordinare banchi a rotelle per le scuole. Nulla per i trasporti, chiacchiere sui vaccini, mascherine volatilizzate e solo restrizioni per i comuni mortali.

Ci impedite, signori del governo, di festeggiare persino il Natale con i nostri cari, con i nostri amici. Scrivetelo che è vietata pure la Tombola.
Avete osato impedire alle famiglie di riabbracciarsi se vivono in un comune a due chilometri di distanza dall’altro. E’ una misura che vi siete inventati dall’alto della vostra sconfinata presunzione.
Ma rimane l’Africa italiana…

Addirittura vi siete permessi di spostare il coprifuoco di Capodanno alle 7 del mattino, non sia mai ci venisse l’idea di augurare a chi vogliamo un buon 2021 di liberazione dal 2020. In quel caso dobbiamo tornare a casa di giorno dopo aver dormito da chi ha voluto ospitarci.

E ovviamente multe salatissime a chi non rispetta le regole. E’ Italia.

Poi c’è l’Africa, l’Africa italiana che sta dentro i nostri confini per pervicace volontà di un governo di pazzi.
Ad essere liberi sono gli sbarchi. Ci si può spostare da continente a continente. Chi viene da laggiù può fare quel che cavolo vuole, tanto nessuno oserà sanzionarlo.

Ci stanno preparando il peggiore Natale di sempre, non hanno rispetto per il momento di serenità a cui abbiamo diritto. Manipolano persino l’orario della Messa di Natale, minacciano di inseguirci col drone.

Ridateci la nostra Patria, che non li sopportiamo più.

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