Speranza: “coprifuoco vigilia di Natale e 31 dicembre va rispettato”

“Penso proprio di sì” che sarà ancora coprifuoco dalle 22 alle prime ore dell’indomani anche la notte di Natale e anche la notte del 31 dicembre con il passaggio al 2021. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in video collegamento con ‘Live Non è la D’Urso’ su Canale 5. Il coprifuoco “e una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di ottenere risultati”.

E varrà anche per la Messa di Natale che di solito va oltre la mezzanotte: “Il coprifuoco va sempre rispettato, e vale per tutti, anche nel pieno rispetto delle funzioni religiose“, ha commentato Speranza. Il Natale è “persino più insidioso dell’estate, perchè il virus è piu’ facile che si trasferisca da una persona all’altra in un luogo chiuso, mentre d’estate si sta di piu’ all’aperto”.

“Non è il momento di grandi cenoni – ha sostenuto Speranza -, stiamo dentro una sfida molto complicata” e “non sarà un Natale come tutti gli altri, bisogna dire le cose come stanno. Sarà un Natale ispirato alla sobrietà, stiamo ancora dentro un’epidemia molto, molto significativa, mai dimenticare neppure per un istante il numero alto di decessi. Va evitato di commettere errori e leggerezze, rischieremmo in gennaio di avere di nuovo i numeri di inizio novembre e non ce lo possiamo permettere”.

Chi potra’ muoversi? “C’è già una forte raccomandazione a evitare di portare a casa persone non conviventi, nei prossimi giorni ci sarà un nuovo dpcm con cui daremo risposte formali a varie domande”, ha sostenuto il ministro. Invitando quindi a spostarsi “solo se necessario, stare a casa ogni volta che è possibile, ridurre il piu’ possibile i contatti, e sono regole valide sempre e ancora piu’ valide in tempo di vacanza. Limitiamo agli affetti piu’ stretti, limitiamo gli spostamenti a cosa indispensabili”.

Una grande campagna di persuasione perché ci sia negli italiani la volontà a vaccinarsi contro il Covid, “dobbiamo fare una grande campagna per convincere il più alto numero di italiani a capirne l’esigenza. Non parto dall’idea della obbligatorieta’ ma con campagna di persuasione, che a me convince di piu’, poi in corso d’opera vedremo”.

Il ministro ha anche espresso l’auspicio di avere la disponibilità dei primi vaccini alla fine di gennaio, “partiremo dai soggetti che sono di piu’ sulla frontiera di questa battaglia. Partiremo con il vaccino alle persone che decideranno di sottoporsi a questo”. AGI.IT