Pubblichiamo lo stralcio di un’intervista rilasciata da Renato Brunetta (Forza Italia) al Corriere della Sera.
“E mi tuffo nella lettura dell’articolo di Di Maio” – dice Brunetta. “In alcuni passaggi, quasi non credo ai miei occhi. Sorprendente, brillante, molto vicino ad alcune posizioni di Forza Italia. Mi creda, lungi da me volerla mettere sul piano accademico però…».
Però?
«Ecco, sembrava uno dei miei studenti più preparati, uno di quelli di cui volentieri avresti fatto il relatore alla tesi di laurea. Però ripeto, non è questo il piano su cui vorrei metterla».
Su quale piano vuol metterla?
«Quello della leadership. Di Maio è un leader, non si discute. Un leader vero. In lui ho visto la fatica che fanno i veri leader, la più gravosa, quella di rendersi protagonisti della necessaria metamorfosi delle forze politiche che guidano. Ecco, Di Maio sta trasformando un movimento caotico in un partito strutturato e responsabile. E queste imprese non le raggiungi se non sei un leader».
Bollinatura «cum laude»
«Spero solo che conservi quel briciolo di follia che non va mai disperso. Come nella frase di Steve Jobs».