di Antonio Amorosi – La rivista americana Science, la più prestigiosa a livello mondiale in campo scientifico insieme a Nature, racconta, sulla versione americana, la vicenda del biologo computazionale Luke Hutchison che si è offerto volontario per una prova del vaccino Covid-19 di Moderna.
Dopo la seconda iniezione Hutchison, 43 anni e in salute, si è visto gonfiare il braccio come un “uovo d’oca”, ha spiegato alla giornalista Meredith Wadman. Il biologo non sa se ha ricevuto il vaccino o il placebo, ma nel giro di poche ore, oltre il braccio gonfio, ha avuto dolori muscolari e ossei e una febbre a 38,9° iniziando a tremare con brividi freddi e caldi. “Sono stato seduto al telefono tutta la notte a pensare: ‘Devo chiamare il 911?'”, ha raccontato Hutchison alla giornalista. “Nessuno mi aveva preparato a queste reazioni”.
Per fortuna i sintomi sono spariti dopo 12 ore. Ma la vicenda mostra che chi farà il vaccino dovrà essere preparato ad eventuali effetti collaterali, anche se passeggeri perché gli effetti possono anche essere intensi.
Il vaccino non sembra causare problemi a lungo termine, scrive l’articolo. Ma questo non lo sappiamo, aggiungiamo noi, perché i tempi trattati, dopo l’iniziale decorso sono da considerare tempi medi. Per lungo termine si dovrebbero intendere gli effetti negli anni. Ora anche tra chi si occupa di vaccini la preoccupazione sulla percezione che ne avrà il pubblico che li userà sta crescendo, spiega la giornalista che ha parlato con la vaccinologa dell’Università di Washington (Seattle) Deborah Fuller, il cui laboratorio sta sviluppando vaccini a RNA di seconda generazione contro Covid-19
Queste preoccupazioni sorgono dopo una settimana di buone notizie sui vaccini anti Coronavirus: sia Moderna che Pfizer, con BioNTech, hanno annunciato che i loro, a RNA messaggero (mRNA), hanno raggiunto un’efficacia del 95% in studi clinici su decine di migliaia di persone. Le aziende hanno aggiunto che le prove non hanno mostrato seri problemi di sicurezza.
Entrambi i vaccini funzionano con un frammento di codice genetico che dirige la produzione della proteina spike del Coronavirus, consegnata in una minuscola bolla di grasso chiamata nanoparticella lipidica. Alcuni ricercatori sospettano che la risposta del sistema immunitario dell’uomo a quel veicolo di consegna stia causando gli effetti collaterali a breve termine che vediamo.
Queste reazioni transitorie non dovrebbero però dissuadere le persone dal farsi vaccinare di fronte a un virus pandemico che uccide almeno uno su 200 di coloro che infetta, ha affermato Florian Krammer, un vaccinologo presso la Icahn School of Medicine del Monte Sinai, che ha partecipato al processo di Pfizer. Le braccia doloranti, la febbre e la stanchezza sono “spiacevoli ma non pericolosi”, ha spiegato.
La maggior parte delle persone sfuggirà agli effetti collaterali “gravi” che impediscono le attività quotidiane. Meno del 2% dei destinatari dei vaccini Pfizer e Moderna ha sviluppato febbri gravi comprese tra i 39° e 40°. Ma se le aziende ottengono le approvazioni normative, punteranno a fornire di vaccini 35 milioni di persone in tutto il mondo entro la fine di dicembre. Se il 2% avesse una febbre grave, sarebbero 700.000 le persone ad esserne colpite con inevitabili effetti sul sistema sanitario.
Per gli effetti collaterali transitori un gruppo indipendente ha condotto l’analisi ad interim dell’enorme studio di Moderna e ha rilevato che gli effetti collaterali gravi includevano affaticamento nel 9,7% dei partecipanti, dolore muscolare nell’8,9%, dolori articolari nel 5,2% e mal di testa nel 4,5%. Nello studio sul vaccino Pfizer/BioNTech, i numeri sono inferiori: gravi effetti collaterali includevano affaticamento (3,8%) e mal di testa (2%).
Ma questo è un tasso più elevato di reazioni gravi rispetto a quelle abituali. “E’ una reazione più elevata rispetto a quella normalmente osservata con la maggior parte dei vaccini antinfluenzali, anche quelli ad alto dosaggio”, ha affermato Arnold Monto, epidemiologo presso la University of Michigan School of Public Health.
Quindi gli operatori sanitari pubblici dovrebbero preparare le persone agli eventuali effetti collaterali, avvertendole con la massima trasparenza. Bisognerebbe anche predisporre una linea diretta con un medico o degli infermieri, non facendo restare chi si vaccina nell’incertezza che è capitata al biologo Luke Hutchison. Chiarendo anche a carico di chi siano le eventuali spese mediche nel caso vi fossero.
A fine articolo Hutchison rivela di sperare sull’avvento di vaccini sempre migliori ma dice anche: “Dato che il Covid può uccidere le persone, tutti dovrebbero stringere i denti e aspettarsi una notte dura.” Assumendo gli eventuali antipiretici e antinfiammatori consigliati dai medici.
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