di Francesco Storace – Inginocchiamoci tutti di fronte al martirio patito dall’on. Laura Boldrini, che proprio non riesce ad evitare azioni di dubbio gusto. L’ex presidente della Camera si lamenta a mezzo agenzia di stampa perché “censurata” da Feltri junior per un articolo scritto contro Feltri senior. La signora sogna figli contro padri – omaggio ad una vecchia tradizione rossa – e magari immagina che sia Mattia Feltri a sbagliare se non vuol pubblicare un pezzo contro il padre Vittorio. Ma nel mondo normale è così.
Invece la Boldrini se ne adonta: “Avevo scritto un intervento per il blog dell’Huffington Post in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Il direttore di HuffPost, Mattia Feltri, ieri non ne ha autorizzato la pubblicazione. Sapete perché? Perché chiamavo in causa Vittorio Feltri, suo padre, che martedì firmava un articolo su Libero dal titolo: ’La ragazza stuprata da Genovese è stata ingenua’, di fatto attribuendo, come avviene troppo spesso, anche alla ragazza la colpa dello stupro”.
La strampalata “denuncia” ha trovato ospitalità sulla pagina Facebook della deputata che tutto il mondo ci invidia e ora anche qui solo per un motivo: perché siano i lettori a giudicare chi sbaglia a pretendere la pubblicazione di qualunque cosa passi per la mente a Tizio, Caio, o Boldrini..
A parte il fatto che Feltri padre ha scritto semplicemente che si farebbe bene ad andare nelle abitazioni di persone non avvezze a drogarsi, è davvero impropria la modalità di comunicazione pretesa dall’onorevole. Ma proprio in casa Feltri deve andare a provocare? In fondo, il direttore di una testata sarà pur libero di pubblicare ciò che ritiene interessante per i suoi lettori. O no?
Anche perché la signora insiste: “Un direttore di una testata giornalistica sceglie di non pubblicare un intervento per via dei suoi rapporti familiari. Ma è accettabile una cosa del genere? Per me no, non lo è. In tanti anni non mi sono mai trovata in una simile situazione”. Onorevole Boldrini, non si è mai trovata in una situazione simile perché nessuno ha mai avuto atteggiamenti tanto bizzarri. E perché Mattia Feltri è stato educato: altrimenti avrebbe potuto pubblicare la sua lettera con una replica come si deve. Del padre o del figlio…
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