Caso Reggiolo, rudere o bene ristrutturato e produttivo?

Inizialmente da noi documentata e ripresa dal Resto del Carlino, è in atto a Bugneto una svendita di immobili (o, per meglio dire, di finanziamenti regionali a fondo perduto) che ha semplicemente dell’incredibile trattandosi, si noti bene, di fondi stanziati per una verificata e ben precisa azienda agricola.
Eppure, stando alla perizia, all’asta ci sarebbero dei ruderi.

Protagonista la famiglia Pelizzola. Padre, madre e cinque figli di cui tre conviventi. “Coprotagonisti” quattro edifici, un terreno coltivabile e due contributi regionali, il primo per poco meno di un milione, il secondo per circa 800.000 €.
“Canovaccio” una perizia d’ufficio depositata al Tribunale e ora impugnata per falso avanti la Procura della Repubblica.
A non tornare, prima ancora che le stime, la stessa “rappresentazione” dei beni che, stando alle foto…sarebbero ruderi danneggiati dal terremoto e non invece edifici ristrutturati con milioni di euro!

A sostegno di stime valutative sostanzialmente ridicole, alla perizia venivano infatti allegate fotografie tutt’altro che attuali, riguardanti edifici ancora danneggiati dal sisma o comunque immobili oggetto di lavori ben meno importanti di quelli effettivamente eseguiti.
Nel febbraio 2019, quando la perizia veniva depositata, le ristrutturazioni di stalla e abitazione volgevano infatti al termine, e addirittura era già stata concessa l’abitabilità.
Eppure l’immobile di residenza veniva descritto “al grezzo” e la stalla, destinataria di un milione di euro di fondi pubblici per la ristrutturazione, rappresentata come cadente e diroccata.
Dunque la perizia dipingeva al Tribunale e agli interessati all’acquisto una situazione non certo reale ma oggettivamente idonea a rendere maggiormente credibili i bassissimi valori stimati: 552.404 € a fronte di beni ristrutturati “grazie” a 1.795.000 € di fondi regionali.

Come questo sia possibile, come possa una tenuta ristrutturata con poco meno di 1.800.000 € venire aggiudicata per 431.750, la famiglia Valenza lo ha chiesto alla Procura, che si auspica chiarisca tra l’altro come un perito nominato dal Tribunale possa stimare in 166.524 € un bene appena costato alla Regione Emilia, e quindi a tutti noi, quasi un milione.

di Federazione Europea per la Giustizia

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