Una lunga e articolata indagine in Slovenia si è conclusa con una denuncia penale contro dodici persone, di cui sette attualmente sono in stato di fermo. Sono stati accertati 26 episodi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in occasione dei quali sono stati trasportati 108 immigrati da Turchia, Iraq, Iran, Pakistan, Afghanistan, Bangladesh, Somalia tramite la Turchia, Grecia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia fino alla Slovenia e da qui agli altri paesi dell’Unione Europea; in molti casi l’Italia è stato il paese di destinazione finale.
Le indagini della Polizia Slovena, di concerto con le autorità italiane, hanno rilevato che in Italia sono stati documentati otto episodi in occasione dei quali sono stati intercettati dalla Polizia di Frontiera oltre 31 immigrati nelle zone boschive tra Trieste e Gorizia tra giugno e ottobre scorsi. In uno di questi eventi è stato anche tratto in arresto, a Gorizia, un cittadino afgano, indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’indagine – Il tutto risale al 16 luglio 2019, data in cui gli investigatori della Polizia di Lubiana hanno svolto indagini contro un gruppo criminale dedito al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’indagine è stata condotta anche in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e la Polizia di Stato Italiana (la Procura della Repubblica di Trieste, che in forza di Ordine Investigativo Europeo richiesto dalla Magistratura Slovena, ha coordinato le attività di indagine svolte – d’intesa con il Servizio Centrale Operativo di Roma – dalla Squadra Mobile della Questura e dal Settore di Polizia di Frontiera di Trieste).
L’indagine, sviluppatasi nella Repubblica Slovena, è stata condotta nei confronti di 12 persone facenti parte del gruppo criminale, diversi membri del quale, in attesa di ottenere la protezione internazionale, erano ospitati nel Centro di Accoglienza di Lubiana, luogo da dove venivano organizzati i transiti illegali. Sulla base delle prove raccolte dalla Polizia Slovena, è emerso che uno dei principali indagati, anch’egli richiedente protezione internazionale, ha curato i contatti con l’estero e con gli altri membri dell’organizzazione, deputata all’arrivo dei migranti in Slovenia e da qui verso l’Italia e gli altri paesi UE.
I membri del gruppo criminale hanno svolto diversi ruoli, organizzando la partenza dei migranti, ricercando luoghi per la sosta degli stessi, individuando i canali per il pagamento e la comunicazione della conferma dell’arrivo a destinazione per ottenere il saldo dell’importo illecito dovuto. Il gruppo era ben organizzato, poiché i suoi componenti si sono dimostrati informati sulle leggi vigenti in materia di immigrazione all’interno dell’Unione Europea e sulle procedure di Polizia vigenti. Gli immigrati, inoltre, sono stati istruiti su cosa dire nel caso di controlli di Polizia.“
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