Crisi Covid? Comune Reggio Emilia cerca sessuologo per indottrinamento Lgbt

di Antonio Amorosi – – Miliardi di persone nel panico per il virus, l’economia ferma con le masse in povertà, sistemi sanitari e ospedali in tilt ovunque, lo Stato senza soldi, con gli italiani che soffrono miseria, mancanza di cure, recessione, morte e il Comune di Reggio Emilia che fa? Cerca uno psicologo specializzato. Nella depressione per curare i suoi cittadini? No, in sessuologia. Per formare i suoi dipendenti. Non è uno scherzo.

Il 5% delle aziende reggiane prevede la chiusura definitiva, il 22% non la esclude e 6 imprese su 10 si aspettano un crollo del fatturato. E il Comune di Reggio Emilia prende subito provvedimenti, come? Forma i propri dipendenti a relazionarsi, in modo adeguato, con le persone trans e gay. Non sia mai che in tempo di pandemia un cittadino reggiano possa offendersi allo sportello anagrafe o riscossioni tributi! Anche in tempo di pandemia devi morire di tasse? Si, ma in modo smart & friendly e politically correct!

Qualche giorno fa sull’Albo Pretorio del Comune, è apparso l’Avviso pubblico per la ricerca di un sessuologo anche psicologo.

Dovrà coordinare il Tavolo interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività. Di questi tempi una vera priorità! In linea con le attività parlamentari. L’incarico sarà biennale (con possibilità di rinnovo) per un compenso totale di 10.000 euro lordi.  Per fare cosa? Nell’ambito della tematica Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/transgender e Intersessuali): “n. 4/5 incontri annuali di coordinamento del Tavolo Interistituzionale per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone LGBT del Comune di Reggio Emilia; n.12 incontri mensili di condivisione e progettazione iniziative in collaborazione con l’ufficio Pari

Opportunità; progettazione e organizzazione di un corso di formazione per figure professionali delle Istituzioni culturali cittadine; n. 4 giornate di formazione e progettazione per l’equipe dello sportello trans in collaborazione con l’AUSL di Reggio Emilia; progettazione e formazione per gli operatori dell’istituto penitenziario di Reggio Emilia;  collaborazione nelle attività di istruttoria sulle leggi e iniziative della rete R.E.A.D.Y e dell’U.N.A.R per iniziative di prevenzione e sensibilizzazione della tematica oggetto del Tavolo; redazione di report analitici e statistici per la migliore conoscenza del fenomeno discriminatorio; partecipazione, se necessaria, a Commissioni Consiliari e ad incontri di altre istituzioni che si occupano del tema su precisa richiesta del Comune; progettazione e supporto alle iniziative del 17 maggio Giornata internazionale contro l’omotransfobia” e anche la “redazione di progetti scientifico-didattici per le attività divulgative del Museo con particolare collaborazione all’ideazione, organizzazione e realizzazione di interventi divulgativi la storia e l’archeologia del territorio reggiano“.

…e non gli facciamo fare anche le pulizie del Comune?

Cari compagni posso dirvelo? Siete proprio delle “raspe”. Se fossi una trans nel segreto dell’urna voterei Meloni e Salvini tutta la vita. Sarà forse proprio per questo che è nato da poco il “Partito Gay” di Fabrizio Marrazzo. Sostiene che quelli esistenti non li rappresentino più perché “ad oggi non abbiamo ancora ottenuto quello che altre comunità hanno avuto trent’anni fa”.

Il caso sollevato dal deputato di Reggio Emilia della Lega Gianluca Vinci: “In un momento di crisi sanitaria questo bando risulta quantomeno fuori luogo, speravamo che l’amministrazione PD tornasse con i piedi per terra, invece spende denaro pubblico in questo modo”.

La sinistra che è sempre stata portatrice delle istanze dei lavoratori è la prima poi che li sottopaga, e qui ne abbiamo un altro esempio. Su un argomento come quello dell’inclusione sociale e delle differenze volete spendere dei soldi pubblici e cosa fate? Vi muovete con la solita retorica “de sinistra” che crea le riserve degli orsi Panda, con il rischio di suscitare in questo momento così delicato guerre tra poveri e le ire di quelli che non sanno più come tirare avanti.

Il supporto del sessuologo/psicologo può essere utile contro le discriminazioni di genere ma è possibile che fra 1600 dipendenti (se sommiamo anche quelli che lavorano in scuole e nidi) e 37 dirigenti il Comune di Reggio Emilia non trovi nessuno con le stesse competenze? Ed era così urgente proprio adesso? Mentre il mondo sta collassando sotto un virus?

Nell’avviso di selezione pubblicato all’Albo pretorio, si specifica che i candidati possono presentare domanda entro il 30 novembre. Buona sessuologia!

https://www.affaritaliani.it/politica/covid-la-gente-chiede-cure-soldicomune-reggio-emilia-risponde-col-sessuologo-707322.html