Vaccino Covid, Moderna: “non sappiamo se previene l’infezione”

Il vaccino contro il coronavirus sviluppato da Moderna “assicura protezione dai sintomi più gravi della malattia che richiedono l’accesso dei pazienti alle unità di cura intensiva” ma “dobbiamo ancora capire se potrà prevenire anche l’infezione”. A spiegarlo al ‘Corriere della Sera’ è Andrea Carfi, siciliano d’origine e responsabile della ricerca sui vaccini e le malattie infettive di Moderna, la società americana che ha appena annunciato di aver messo a punto un vaccino anti-Covid-19 con un’efficacia del 95%. “Abbiamo condotto i nostri studi in completa sicurezza. Non abbiamo saltato alcun passaggio. Gli investimenti finanziari da parte del governo americano ci hanno permesso di accelerare lo sviluppo del vaccino”.

Quali sono i risultati principali? “Abbiamo testato il prodotto su una platea di 30 mila volontari che riflette la composizione della società americana, sia per età che per etnie: giovani, anziani, bianchi, afroamericani, latinos. Richiamo l’attenzione su un particolare molto importante: il 42% del campione è composto da persone ad alto rischio. Nel dettaglio, il 25% è formato da over 65 e il 17% da individui con malattie o fattori di rischio, come diabete, obesità eccetera. Quindicimila hanno ricevuto il placebo, una sostanza innocua, gli altri il vaccino. Ebbene abbiamo verificato che il vaccino è efficace nello stesso modo per tutti, anche per gli ultra settantenni, cioè il segmento della popolazione di solito più refrattario ai vaccini”. Su 30 mila volontari, 95 si sono ammalati di Covid-19 . Di questi, 90 avevano ricevuto il placebo.

Qual è stato il decorso della malattia per gli altri cinque, i volontari che erano stati vaccinati?Nessuno di loro è finito in ospedale o ha avuto sintomi gravi. Questo significa che la vaccinazione assicura protezione dai sintomi più gravi della malattia che richiedono l’accesso dei pazienti alle unità di cura intensiva”.

Il vaccino sarà efficace anche per prevenire la trasmissione del virus? “Per il momento sappiamo che il vaccino previene l’insorgere della malattia, lo sviluppo dei suoi sintomi. Dobbiamo ancora capire se potrà prevenire anche l’infezione e quindi evitare che ci siano persone vaccinate che contraggono comunque il virus, rimanendo asintomatici e potenzialmente contagiosi per gli altri. Penso avremo qualche risposta nei primi mesi del 2021”.

Quanto all’Europa “abbiamo inviato la prima documentazione” all’Ema “martedì 17 novembre. Speriamo di avere il via libera entro dicembre. La nostra società sta negoziando con la Commissione di Bruxelles per una fornitura di 80 milioni di dosi da consegnare nel 2021”. ADNKRONOS