COLPEVOLI di essere malati! Il Covid e la tragedia dei disabili abbandonati

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile redazione,
con la presente sono a denunciare una situazione che da troppo tempo sta diventando intollerabile e che ha colpito tutte le persone con disabilità e gravi malattie più o meno rare, nonché malati oncologici.
Una giovane donna (e mamma) con gravissimi problemi di salute precedenti l’attuale emergenza sanitaria, alcuni giorni fa si è recata dal curante, il quale l’ha indirizzata dal collega specialista per effettuare una visita ginecologica, con priorità D (programmabile).
Il primo appuntamento disponibile risulta essere a metà febbraio, quindi ben oltre i 60 giorni previsti per le richieste non urgenti. A parte il fatto che chi si trova in una condizione di malessere cronico, NON viene mai considerato urgente…

Ciò detto, una persona che ha già affrontato l’incubo delle cellule impazzite credo meriti una maggiore attenzione! A cosa sono dovuti questi ritardi?
“Non ci sono posti disponibili a causa dell’emergenza Covid”. Questa è la risposta, quasi banale, che viene fornita dal CUP.
Vorrei fosse chiaro che né io né tantomeno la donna coinvolta in questa triste e aberrante vicenda nega l’esistenza del Coronavirus; anzi, proprio perché siamo soggetti ad alto rischio a causa di gravi problemi di salute, rispettiamo le regole, sovente rischiando di creare danni ancora maggiori al nostro organismo. Ma onestamente, non è più tollerabile accettare la macabra barzelletta che a causa di una pandemia, a rimetterci la pelle debbano sempre essere le persone colpite da disabilità e malattie più o meno gravi! Perché il Sistema ce lo fa pesare, nemmeno fosse una colpa!

Io stesso ho una malattia degenerativa, rara, e non mi rimane molto tempo; sono stato letteralmente abbandonato dai medici (nessuna presa in carico), NON per scelta mia quindi, ma perché tutti i medici mi hanno detto “Sei un caso troppo complesso, sei più unico che raro…cerca altrove”.
Tuttavia ho deciso di combattere al fianco di chi vive nella sofferenza. Pertanto confido in una risoluzione positiva da parte dell’Ausl imolese. Faccio notare che anche optando per una consulenza in struttura privata convenzionata, la musica è sempre la stessa! “Le agende sono congelate a causa dell’emergenza Covid”.

Se le cose non cambiano SUBITO, si rischia di far esplodere una bomba sociale!
Rendo noto, inoltre, che sin dal primo lockdown ho scritto all’attenzione urgente del Ministero della Salute e del Ministro Speranza, il quale, nonostante diversi solleciti, non si è mai degnato di rispondermi; e questo fatto è molto grave, perché qui si sta deliberatamente violando l’art. 32 della Costituzione.
Lo capisco…io non sono nessuno e quindi perché perdere tempo con un disabile che si trova già con entrambi i piedi nel fosso? Ma questa problematica riguarda oltre 4 milioni di persone disabili e con patologie croniche devastanti!
E se il ministro non trova nemmeno 5 minuti di tempo per rispondere (foss’anche solo per dire: “Arrangiatevi”)…per quanto mi riguarda, può consegnare le dimissioni già da questa mattina.

Rinnovo quindi il mio appello alle istituzioni nazionali affinché si proceda, immediatamente e su tutto il territorio nazionale, allo sblocco del turn-over e all’assunzione di almeno 50mila operatori sanitari (medici e infermieri), nonché ad un incremento dei posti letto in degenza ordinaria e rianimazione.

Sebastian Juri Romagnoli
Associazione MUDAS Italia (Movimento Unificato Disabili e per un Aiuto Solidale)