ROMA, 18 NOV – L’Unesco ha lanciato un concorso internazionale di architettura per la ricostruzione della moschea di al Nuri. Costruita nel tardo XII secolo, la moschea dal minareto pendente è stata distrutta il 21 giugno del 2017 durante l’avanzata delle truppe irachene nella battaglia di Mosul. L’edificio sarebbe stato fatto saltare dalle forze dell’Isis con dell’esplosivo piazzato alla base del monumento per distruggere tutto e fare in modo che la moschea non finisse nelle mani degli avversati. Con lei è stato irrimediabilmente danneggiato anche ‘il gobbo’, così come era chiamato il minareto pendente che si ergeva a fianco alla moschea per 45 metri di altezza con sette bande di mattoni decorativi con modelli geometrici complessi.
Dalla sua costruzione la moschea era sempre stata un centro vitale della vita della città. Situata nel settore nord est di Mosul si estendeva su una vastissima superfice e comprendeva monumenti importanti oltre al minareto d’Al Hadba, come la sala di preghiera e una serie di edifici secondari e una vasta area aperta.
La ricostruzione della moschea, secondo l’Unesco vuole essere un segnale importante di resilienza e speranza per Mosul, una delle più antiche città del mondo e oggi all’inizio di un importante processo di ricostruzione dopo le distruzioni causate da l’occupazione dei gruppi terroristici dell’Isis. Un primo passo verso la coesione sociale e la riconciliazione in Iraq dopo il conflitto. L’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea infatti come i siti e i monumenti storici non sono solo un mezzo di conoscenza ma rappresentano anche un potente simbolo di appartenenza, comunità e identità. (ANSA).