Il coronavirus ci restituirà il significato autentico del Natale e ci farà rivivere la grande speranza che viene dalla nascita, in uno scenario di vite stravolte, mutate dallo stato di pandemia.
“Uomini e donne sono animali abitudinari e questo sovvertimento implica uno sconvolgimento di cui ancora non abbiamo preso coscienza mentre già da ora dovremmo proiettarci verso l’idea di un Natale diverso, senza cenone; dovremmo riscoprire e riconoscere il privilegio della solitudine, la musica del silenzio, sottofondo nel comunicare la nostra presenza a distanza ai congiunti”.
A parlare con l’Adnkronos è Franco Ferrarotti, accademico e sociologo italiano che ricorda: “In fondo il Natale è l’occasione per rinascere, la rinascita”.
“Saremo lontani gli uni dagli altri e dovremo abbracciarci a distanza, il che non ha senso perché l’amore è il toccarsi – afferma – Ma il Natale è una grande promessa divina. Sarà autentico, solitario e bellissimo perché farà rivivere la grande speranza, legata alla nascita: quella della vita che è vittoriosa, vince sulla morte”. Ma il covid ci impone un sovvertimento delle nostre secolari abitudini legate anche al ritrovarsi, come gestirlo? “E’ una crisi che fa sanguinare ma rivela la vera natura del Natale, la festa di una nascita povera, ma colma di speranza”. ADNKRONOS