Un Dpcm entro il 3 dicembre per salvare il Natale? “La mia testa non è concentrata su quello che succederà tra un mese e mezzo, ma su quello che accadrà alla fine della prossima settimana. È su questo che ci giochiamo tutto, non sul cenone del 24 dicembre, con o senza i nonni o i parenti di primo grado”: il ministro della Salute Roberto Speranza è categorico nell’intervista che rilascia oggi a La Stampa. Ma prima bisognerà vedere i numeri. E Speranza crede che sia prematuro parlarne oggi.
Un nuovo Dpcm con le regole per il Natale – E il tempo stringe. Il 3 dicembre scadrà l’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) e per quella data dovranno arrivare le regole per salvare il Natale. Come? Con un progressivo allentamento delle misure come il coprifuoco e una serie di regole e raccomandazioni per le feste in arrivo. L’agenzia di stampa Ansa ne enumera qualcuna:
lo shopping per gli acquisti di Natale sarà sicuramente contingentato come sta già avvenendo in questi giorni specialmente in alcune grandi città e nel weekend, anche nelle zone gialle a rischio moderato;
per il cenone in casa ci saranno raccomandazioni e non divieti virtualmente inapplicabili: plausibile che non si possa essere più di sei a tavola, quindi solo conviventi e parenti stretti;
potrebbe essere portato a sei anche il numero di commensali nei ristoranti delle zone gialle;
gli spostamenti saranno interdetti nelle zone rosse e limitati in quelle arancioni, anche tra regioni sarà sempre consentito il ritorno alla residenza o al domicilio, ma non si prevede un esodo dal nord al sud paragonabile a quello di marzo scorso;
il coprifuoco fissato alle 22 in tutta Italia potrebbe essere spostato alle 23 o a mezzanotte la sera del 24 dicembre e magari un po’ più in avanti a Capodanno.
Tutto questo basterà? O si rischia così di favorire una terza ondata che sarà difficile poi da fronteggiare tra gennaio e febbraio 2021? Il Mattino conferma oggi che tra le ipotesi in campo dalle parti di Palazzo Chigi c’è l’idea di far slittare il coprifuoco di qualche ora e addirittura cancellarlo nei giorni di festa. Ma pronostica anche l’arrivo di due provvedimenti: uno che regoli le chiusure e le riaperture sino a ridosso del Natale, e che sia in grado di far rialzare un po’ la testa agli esercizi commerciali che hanno dovuto chiudere o ridurre l’attività, e uno successivo in grado di permettere alle famiglie di festeggiare il Natale seppur con più raccomandazioni che divieti.
E così lo shopping sarà permesso già dal 4 dicembre non solo nelle zone gialle, ma gli orari saranno contingentati per fasce d’età.
Nei ristoranti resterà l’obbligo di non essere più di sei a tavola, che però diventerà una raccomandazione per le feste private. Insieme al suggerimento di concedere il cenone soltanto ai parenti di primo grado.
“Sicuramente ci sarà un allargamento delle possibilità di movimento ma dovra’ essere un Natale sobrio: un ‘liberi tutti’ ci porterebbe ad una terza ondata”, ha ribadito ad “Agora’” su Raitre Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto “Galeazzi” di Milano. “Dipende da noi, da come sapremo gestire la convivenza con il virus – ha spiegato Pregliasco – Dobbiamo essere consapevoli che quello che ci aspetta non è uno sprint ma una maratona”.
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