Dovunque si volga lo sguardo, quel che colpisce è il disordine

di Danilo Quinto – – Al di là dell’oceano, le televisioni prima tolgono la parola al Presidente uscente che parla di “frode elettorale”, poi decretano il vincitore della campagna elettorale per le presidenziali, mentre gli Stati non hanno ancora decretato nulla e Donald Trump annuncia azioni legali e il ricorso alla Corte Suprema. Fonti giornalistiche svelano che la CIA Homeland Security la lanciato la più grande operazione di verifica elettorale e sembra che Trump e il suo staff avessero fatto inserire nelle schede elettorali una “filigrana invisibile”; la Guardia Nazionale sarebbe stata schierata in 12 Stati (Alabama, Arizona, Pennsylvania, Colorado, Texas, Wisconsin, Tennessee, Washington, Virginia, Delaware, Illinois e Kentucky) per leggere le schede con apparecchiature a “infrarossi” e verificare la validità del voto.

Nelle strade delle città si confrontano opposte fazioni, anche armate. Del resto, nel maggio 2020, “prove generali” di rivolte e manifestazioni violente dal connotato “antirazzista”, convocate dal movimento Black Lives Matter, dopo la morte dell’afro-americano George Floyd, si sono estese per tutta l’America (Minneapolis, Los Angeles, New York, Detroit, Atlanta, Portland, Richmond, Oakland, San Jose), fino ad essere emulate in Europa.

Gli interessi in gioco sono enormi. Abbattere Trump non significa abbattere il populismo, come spera la nomenclatura comunista nostrana. Significa abbattere chi ha negato i finanziamenti alla più grande organizzazione abortista del mondo, “Planned Parentood”; chi si è schierato contro l’ideologia ambientalista e la conversione su questo “altare” mistificatorio delle economie mondiali; chi ha saputo porre una diga all’avanzata cinese nel mondo; chi ha evitato agli Stati Uniti di aprire nuovi scenari di guerra ed ha contenuto la loro presenza sui “teatri” esistenti, lanciando una politica di pacificazione nel Medio Oriente; chi ha fortemente rilanciato l’economia americana; chi rappresenta l’unico baluardo al “deep state”, a cui sono iscritte le “famiglie” che contano di tutto il mondo.

Sulla Russia, rimasta unico baluardo della cristianità, aleggiano notizie sulla salute di Putin (create ad arte in queste ore?), che – si dice – sarebbe affetto da parkinson e pronto alle dimissioni. L’estromissione dalla scena politica del leader russo, rappresenterebbe un’altra vittoria di coloro che si sono coalizzati per un “grande reset” mondialista e globalista.

La Cina – dopo aver occultato per mesi la diffusione del virus, non ricevendo nessun tipo di ammonimento da parte della comunità internazionale e incassando il rinnovo dell’accordo con il Vaticano, che preferisce riconoscere la Chiesa di Stato ripudiando la Chiesa martire – è l’unica grande economia prevista con segno positivo a fine anno, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, rastrella in modo forsennato i beni di mercato degli altri Paesi e con l’eventuale vittoria di Biden si appresta ad avere un complice, più che un avversario.

In base alle stime delle organizzazioni che si occupano di sicurezza alimentare, 270.000.000 di persone (con un aumento dell’80% rispetto al passato) rischiano la carestia; sono 7 i Paesi più colpiti: Yemen, Nigeria, Burkina Faso, Sud Sudan, Afghanistan e Repubblica Democratica del Congo.

Di qua dall’oceano, mentre il “sultano” turco spadroneggia nell’area geopolitica che domina, consapevole del fatto che i milioni di mussulmani presenti nei territori europei si riproduco al ritmo di 3-4 volte rispetto agli occidentali, l’Europa promette agli Stati denaro che non arriverà e che se arriverà – tra qualche anno – sarà erogato sotto forma di prestito, aumentando il debito e provocando il default economico, che li annienterà e perde definitivamente la sua connotazione cristiana, promulgando leggi pagane, che sfidano Dio e se un Parlamento ancora ancorato agli insegnamenti di Dio – come quello polacco – si permette di proclamare che l’aborto è un omicidio, vengono organizzate, sobillate e finanziate le masse per costruire i prodromi della guerra civile.

Nel nostro povero Paese, mentre l’intera sinistra e il Governo – con l’aggiunta del leghista Giorgetti e di Silvio Berlusconi, che per l’occasione apre per «uno sforzo comune con la maggioranza» – attestano di vover essere una “colonia americana” (di quell’America dei Clinton e degli Obama, dei Rockfeller e dei Rotschild, dei Soros e dei Gates, di quell’America “liberal” che vuole il Nuovo Ordine Mondiale), inneggiano a Joe Biden («Mi abbraccio da solo», scrive da Bruxelles, Paolo Gentiloni; «Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto», si affanna a dire Conte, dimenticando l’inopinato omaggio che gli aveva reso Trump in occasione del suo secondo mandato; «una nuova stagione di speranza e di dialogo non solo per l’America, ma per tutto il mondo», dichiara Zingaretti; «Joe ama l’Italia ed è il migliore Presidente per noi europei», gongola Rutelli), gli italiani sono alle prese con un Governo che giustifica la sua esistenza non su un voto popolare – non sia mai! – ma sulla paura, che è alimentata da un’informazione a senso unico e dall’inettitudine di chi dovrebbe contrastarla con misure adeguate; con l’approvazione di leggi come il ddl Zan, che vogliono seppellire residui di libertà di pensiero e di parola e preludono a leggi ancora più arbitrarie, come l’utero in affitto; con l’ascolto di dati che non vengono scientificamente spiegati nella loro verità; con piani e verbali di pareri e riunioni che rimangono segreti; con un elenco lunghissimo di inerzie, che vengono occultate alla pubblica opinione, di chi detiene ancora, per mandato governativo, la responsabilità di organizzare la sicurezza dei cittadini relativamente all’emergenza epidemologica; con le mancate protezioni delle persone più fragili e che più facilmente contraggono la malattia – gli anziani, che il governatore della Liguria classifica come “non partecipanti al rilancio del sistema produttivo del Paese – “detenute” nelle RSA, che sono tutte strutture ad altissimo rischio o costrette a rimanere da sole a casa, senza alcun tipo di assistenza organizzata; con le code chilometriche delle macchine ai pronto-soccorsi per effettuare i tamponi o delle ambulanze che trasportano malati che potrebbero per la maggior parte essere curati a terra, se esistesse una medicina del territorio; con i divieti delle zone colorate; con il coprifuoco serale e notturno; con le multe e gli arresti; con i DPCM, che da atti amministrativi si trasformano in strumenti di coercizione sociale; con le visite mediche nelle macchine, perchè in città come Napoli negli ospedali non c’è più posto; con un lockdown totale che con ogni probabilità coprirà l’intero inverno, compreso Natale; con gli scienziati accreditati dal potere che ripongono la loro fiducia nel vaccino e gli altri – quelli liberi dal potere – che sono convinti che il vaccino non potrà fare nulla e che il virus (prodotto di laboratorio, di cui nessuno sa nulla) durerà per almeno altri due anni; con i 200 suicidi e tentativi di suicidio dall’inizio delle politiche di isolamento domiciliare (banca dati Fondazione BRF, Osservatorio suicidi Covid-19); con le oltre 90.000 aziende chiuse (dati Confcommercio); con i “nuovi poveri”, che nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, sono aumentati dal 31% al 45% (Rapporto Caritas); con i dati diffusi nel mese di ottobre 2020 dal Tribunale dei diritti del malato, in base ai quali dall’inizio dell’epidemia sono state sospese o sono saltate quasi 18.000.000 prestazioni nel settore pubblico: 13.000.000 di visite specialistiche, 300.000 ricoveri, 500.000 interventi chirurgici e 4.000.000 screening oncologici; con i migranti che continuano a riempire le nostre città (sono stati 29.952 dall’1 gennaio al 6 novembre 2020, contro i 9.944 del 2019 – dati del Ministero degli Interni) e con il terrorismo islamico che semina morti in tutt’Europa; con una Chiesa che invita a rispettare gli “ordini ricevuti”; che con le dichiarazioni ed interviste, con le Encicliche e le omelie di chi siede sulla Cattedra di Pietro, contraddice la Parola e gli insegnamenti di Cristo; non conferma i fratelli nella fede; non chiede la conversione dei peccatori; indica come unico obiettivo (orizzontale) la fratellanza universale tra gli uomini, al pari della Massoneria, dice di voler combattere la corruzione nominando e circondandosi di uomini che poi vengono travolti dagli scandali; rinnova il Collegio dei Cardinali con membri che rispondano al suo “pensiero liquido”, che ha l’intento – palese – di provocare uno scisma.

Il diavolo (l’insieme dei Potentati delle Tenebre, che dal loro luogo si sono trasferiti tutti sulla Terra) che è il “Re” del disordine, ha ansia di dimostrare che gli rimane poco tempo. Deve distruggere e “inghiottire” in fretta. Tutto. Persone e cose. La confusione e l’ambiguità sono le sue armi predilette. La sua azione incalza, instancabile e i fedeli a Cristo sembrano smarriti.

La loro consolazione sta proprio nelle parole del Cristo. All’«abominio della desolazione» (Mt 24, 15) – che è quello che la generazione dei figli di Dio sta vivendo, intendendo per “generazione” non quella dei tempi del Cristo, ma quella di tutti coloro, morti e viventi, che sono nella Sua sequela, che sono credenti – seguirà «una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, nè mai più ci sarà» (Mt 24, 21). Saranno gli eletti – dice Cristo, Mt 24, 22 – ad abbreviare quei giorni di tribolazione: materiale (terremoti, carestie, guerre …) e spirituale (falsi profeti, eresie, dottrine fuorvianti …). Se questo non accedesse, nessun vivente si salverebbe. Cristo si riferisce a due aspetti della salvezza: quella fisica (nessuno sfuggirebbe alla morte se Dio, grazie alla Sua Misericordia, sollecitata dagli eletti, non abbreviasse il tempo della tribolazione) e quella eterna (la prova sarà così dura che Dio dovrà accorciarne il tempo perchè gli eletti non siano vinti dalla tentazione e possano salvarsi).

Tutto ciò prelude alla seconda «venuta del Figlio dell’Uomo» (Mt 27, 27). Abbiamo la certezza che questo avverrà: «Ecco, io ve l’ho predetto» (Mt 24, 25), dice Cristo. Questa è l’unica consolazione di coloro che si sentono smarriti. Allora, «Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi»: sembra essere un proverbio semitico, che stava ad indicare la celerità con cui gli uccelli rapaci muovono verso la loro preda. Cristo sembra voglia dire che alla Sua seconda venuta si raduneranno attorno a Lui buoni e cattivi, vivi e defunti: tutti gli uomini muoveranno irresistibilmente intorno a Cristo trionfante, chi attratto dall’amore, chi costretto dalla giustizia. San Paolo, scrive: «Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole» (1 Ts. 4, 13-17).

Sarà grandioso quel giorno successivo ai giorni della tribolazione: «Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli».

Sarà il «segno del Figlio dell’uomo», la Croce gloriosa di Cristo che risplenderà al pari del sole, a ricreare l’ordine, l’armonia, la bellezza. Con tutta la prudenza possibile e con la speranza che Nostro Padre che è nei Cieli non possa consentire a lungo il dominio del mondo da parte del maestro del disordine, pensiamo che quel giorno di liberazione e di vittoria sul Male, possa essere molto vicino.

Danilo Quinto
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