Lo scandalo Vaticano non si ferma. Dopo le indagini della Guardia di Finanza che hanno portato all’arresto di Cecilia Marogna e al licenziamento da parte del Papa del cardinal Becciu, adesso proprio Francesco viene chiamato in causa dall’ex segretario di Becciu, Monsignor Mauro Carlino, attraverso una lettera fatta percepire a La Stampa dal suo avvocato. Secondo la ricostruzione, «la necessità della trattativa con Torzi era stata già decisa con l’avallo del Santo Padre ed inoltre era già stato indicato il prezzo della transazione in 20 milioni di euro». Carlino «ebbe il merito di ridurre a 15 milioni di euro le richieste di quest’ultimo, con un risparmio di ben cinque milioni di euro“.
E poi il ruolo dello Ior: «La presenza di un possibile “scandalo” relativo al palazzo londinese fu evidenziata dal direttore dello Ior, il dottor (Gian Franco) Mammì, il quale, – prosegue l’avvocato di Carlino – nonostante avesse più volte assicurato i Superiori di essere pronto a finanziare la Segreteria di Stato per l’estinzione di un mutuo che gravava sul bene, presentò una denuncia nel luglio del 2019, affermando che la richiesta di finanziamento appariva opaca e ventilando una serie di ipotesi di reato che, a suo dire, lo avrebbero impedito”. affaritaliani.it