Prof. Sinagra commenta le dichiarazioni di Di Maio sul terrorismo

Prof. Augusto Sinagra – – L’inverosimile Ministro degli Affari Esteri ha rilasciato una dichiarazione a proposito degli attentati terroristici a Nizza e Vienna.
Se l’avesse scritta lui direi che è un grande comico ma non poteva scriverla lui conoscendo il suo livello di acculturamento. L’avrà scritta qualcuno del Ministero il quale o è un emerito cretino o è un raffinato provocatore che ha sottoposto la dichiarazione alla firma del Ministro e il bibitaro l’ha firmata.
Egli, dunque, se ne assume la responsabilità delle minchiate che ha avallato.

1. A proposito dell’attentato a Nizza dice che il tunisino assassino sbarcato a Lampedusa avrebbe potuto colpire in Italia: si manifesta in tutta la sua grandezza l’acume di Giggino. Non ci aveva pensato nessuno! Quello che non si capisce è se Giggino si compiaccia del fatto che l’assassino non abbia “colpito” in Italia, e magari suggerisca gesti scaramantici.

2. A proposito degli atti terroristici a Vienna egli parla di “attentatori austriaci”: qui la minchiata viene sopraffatta dall’intenzionale falso (“austriaci”?).

3. Dice che in ognuno dei casi gli attentatori (ma lui non usa mai questa parola) avrebbero “agito per uccidere”. Cazzo, non l’aveva capito nessuno!

4. Suggerisce controlli alle Moschee con la collaborazione degli Imam. “Annamo bbene, ma proprio bbene” direbbe la Sora Lella.

5. Dice che occorre fare attenzione “ai flussi migratori” (è così che il bibitaro indica con pudicizia i clandestini che non fuggono né da guerre e né da torture).

6. Dice che così sta facendo il Viminale. Qui siamo alla conclamata spudoratezza. Giggino non dice quali minchia di controlli vengono fatti, se non la revoca dei famosi “decreti sicurezza” che pure lui aveva voluto, come lui ha voluto la oscena, volgare e vergognosa incriminazione del Sen. Matteo Salvini dinanzi al Tribunale dei Ministri di Catania (pur sapendolo innocente e comunque lui “complice”).

7. Giggino non finisce di stupire per il suo acume e vivido intelletto. Egli afferma che gli “arrivi” (sempre parlando con pudicizia) “costituiscono un rischio”. Minchia, non l’aveva capito nessuno!

8. In un crescendo “wagneriano” di banalità e di falsità, afferma che se non ci sono “risorse” non si può accogliere ma non spiega perché si continui a far entrare chiunque privo di documenti, esonerato da qualsiasi accertamento identificativo, da dovunque esso arrivi.

9. Afferma che “difendere i confini è un dovere di ogni Stato”. Qui si è in presenza di una grave crisi istituzionale: il Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa, il noto Ezio Vecciarelli, dichiarò che non è necessario difendere i confini nazionali. Arbitrerà la disputa il figlio di Bernardo Mattarella o la Boldrini Laura?

10. Suggerisce per l’Italia un “Patriot Act”. Non si sa se qualcuno gli abbia spiegato che non si tratta di una versione modificata della “Fanta”, ma di certo c’è che a Giggino non bastano le già adottate misure limitative dei diritti e delle libertà introdotte con il pretesto dell’epidemia.

Giggino, tuttavia, è un grande. Non è giusto che torni a fare lo steward al San Paolo di Napoli. Merita almeno di fare il clown al Circo Medrano: farebbe ridere di più.

Augusto Sinagra