CATANZARO, 05 NOV – “Impugneremo la nuova ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale”. Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal ministro Roberto Speranza.
“Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti – aggiunge Spirlì – non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di “chiudere” una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta”.
“Altre regioni, con dati peggiori dei nostri – afferma ancora il presidente Spirlì – sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato, e ne sono felice, la chiusura.
Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la ‘vita’ o la ‘morte’ di un territorio. Perché è di questo che si tratta: un nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria. Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma, in queste ultime settimane, la Regione, attraverso misure differenziate e restrizioni mirate, è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo”.
“I dati ufficiali – dice ancora Spirlì – confermano la bontà di questa impostazione: attualmente, i posti di area medica occupati sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l’ordinanza ministeriale. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo”. (ANSA).