Il bilancio della “rivolta di Milano”: 28 denunciati dopo il corteo e la guerriglia, 13 minorenni. Gli attivisti che sono scesi in piazza non avevano né simboli né bandiere di partito. Ma secondo quanto appreso da MilanoToday, tra loro c’erano esponenti del mondo ultras – molti i giubbotti con il logo di una delle curve di San Siro – e dei centri sociali di Milano, in uno strano mix tra militanti di estrema destra e anarchici, entrambi comunque spesso rimasti nelle retrovie quasi a controllare e senza prendere parte alle fasi più calde del corteo, lasciate ad altri. E anzi, sono stati proprio i più “grandi” in corso Buenos Aires a richiamare a muso duro chi stava cercando di danneggiare i locali e le vetrine, ricordando che “non siamo qui per questo”.
Fianco a fianco – e “a occhio” sono infatti sembrati i più attivi nella guerriglia e negli assalti – tanti giovani e giovanissimi che si davano la carica a vicenda parlando ora in milanese, ora in arabo. Nessun capo, nessuna guida, nessun padrone ma solo tanta rabbia spontanea e tanta devastazione.
Chi sono i denunciati – Tredici dei denunciati, stando a quanto appreso, sono minorenni. Tutti dovranno rispondere delle accuse di danneggiamento e violenza a pubblico ufficiale, ma sono subito stati liberati.
Tra gli identificati e indagati 18 sono italiani e 10 sono stranieri, tra cui alcuni nordafricani. “Una ragazza italiana maggiorenne appartiene alla galassia anarchica”, hanno fatto sapere da via Fatebenefratelli, “mentre il resto delle persone denunciate non è riconducibile a gruppi conosciuti”. Anche se in piazza altri gruppi c’erano, in quella strana unione tra destra e sinistra cementata dalla rabbia.
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