“Mi domando: se ci fosse stata una fuga di gas velenoso o episodi di violenza urbana avremmo la pretesa di uscire e fare vita normale?”. E’ la domanda che la professoressa Ilaria Capua, alla guida dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, si pone in un tweet abbinato all’hashtag ‘c’è di peggio’. “Torneremo alla vita normale soltanto se rispetteremo le regole”, dice la scienziata, con un nuovo appello affinché tutti indossino la mascherina.
“Tutto questo finirà. Non è la prima brutta cosa con cui dobbiamo convivere. Conviviamo con tante altre brutte cose, non solo con il virus”, ha detto Capua. “Se uno ha la mascherina e sta ad un metro di distanza, va bene. Io ragiono in termini di bolla di rispetto: faccio finta di essere all’interno di un pallone. Se qualcuno entra nel mio spazio di rispetto, mi scanso“, ha aggiunto.
“Dobbiamo convivere con questo coinquilino, dobbiamo proteggerci mettendo in atto una serie di misure che aiutino la popolazione a rimanere il più possibile protetta. Dobbiamo voler salutare il virus e per mandarlo sotto la soglia di pericolosità, dobbiamo lavorare tutti insieme”. adnkronos
La Capua non è necessario che faccia finta di vivere in un pallone gonfiato…
Se ci fosse del gas venefico vedrei i morti per strada, invece i morti complessivi quest’anno sono gli stessi degl’anni scirsi, invece se vedo dei teppisti per strada so per certo che sono servi delle sinistre: centrisociali o delinquenti importati.
Qualcuno invece ha rimarcato – E se non ci fosse l’infodemia che c’è stata sin dall’inizio, qualcuno se ne sarebbe accorto?