Nell’emergenza coronavirus che l’Italia sta affrontantando, un ampio dibattito si è avuto sulla scuola. Da un lato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che ha insistito e puntato tutto sulla riapertura a settembre ritenendo la didattica in presenza un segnale necessario e importante. Dall’altro governatori ed altri esponenti politici, che considerano le riaperture delle scuole una delle principali cause dell’aumento dei contagi.
In realtà è proprio in virtù della seconda ondata di Coronavirus in Italia che il Governo si è visto costretto a prendere nuove decisioni sul fronte scuola. Il nuovo Dpcm dispone che almeno il 75% dei corsi alle superiori sia svolto on line con gli studenti collegati da casa per alleggerire gli assembramenti sui mezzi di trasporto, davanti alle scuole, bar e paninoteche. L’obiettivo è ridurre i rischi di contagio con un ripensamento globale della scuola fra turni di ingresso, rimodulazione degli spazi e lezioni a distanza.
Un’analisi dell’ Unione europea delle cooperative (uecoop) svolta sui dati Istat in riferimento all’ultimo Dpcm mette in evidenza come con la didattica on line per una famiglia su 4 ci saranno problemi. Il 25,3% delle famiglie in Italia, infatti, non dispone di un accesso Internet a banda larga in grado di supportare senza problemi massicci flussi di dati e i collegamenti audio video necessari alle lezioni telematiche.
Dunque la didattica on line si scontra con il divario digitale che caratterizza l’Italia. Una situazione che colpisce di più le regioni del sud, dalla Sicilia alla Calabria, dalla Basilicata al Molise fino alla Puglia dove – continua Uecoop – in media 1 casa su 3 non dispone di un collegamento on line in grado di supportare grandi flussi di dati.
L’emergenza coronavirus che impone l’allargamento della didattica on line mette in difficoltà sia le scuole sia una parte degli oltre 2,8 milioni di ragazze e ragazzi che in Italia hanno fra i 14 e i 18 anni. Il diritto all’istruzione oltre a essere costituzionalmente riconosciuto è anche il presupposto per la costruzione del futuro delle nuove generazioni e del Paese, soprattutto in un momento delicato come quello attuale dove le conseguenze dell’emergenza coronavirus – conclude Uecoop – hanno già provocato una drammatica caduta del Pil. affaritaliani.it