Covid, Galli: “Tutto ciò che non è essenziale sarà tolto”

Massimo Galli, primario di Malattie infettive al Sacco di Milano, parla dell’emergenza Covid in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. I numeri del contagio in Italia crescono rapidamente, come confermano i quasi 11mila nuovi casi registrati sabato. “In realtà i tecnici veri lo temevano da tempo. Se un’epidemia prende un determinato andamento, puoi prevedere come si espanderà e in quali tempi, senza essere un mago”, evidenzia l’infettivologo. La ripresa di forza dell’epidemia era prevedibile? “Era chiaro che la situazione sarebbe andata presto a peggiorare. Ora o si trova la maniera di arrestare il processo o siamo nei guai”.

E risponde così a chi domanda se la riapertura delle scuole possa aver inciso. “Il conseguente movimento di persone può aver contribuito all’aumento dei casi. È spiacevole dirlo. Anche se l’infezione tra i giovani si diffonde più fuori che dentro la scuola”.

Nei mesi scorsi si è parlato di nuova normalità; ora invece arrivano le prime limitazioni. “Se non mantieni le precauzioni, e cioè se non sacrifichi qualcosa della vita di sempre, le limitazioni sono per forza dietro l’angolo -sottolinea-. La realtà ci costringe a capire ed accettare che alcune cose non sono temporaneamente possibili”.

Niente più calcetto e aperitivi? “Tutto quello che non è essenziale ed è potenzialmente pericoloso come occasione di diffusione del virus dovrà necessariamente essere evitato, per la sicurezza di tutti”, è la formula di Galli. adnkronos

«All’infuori del lavoro tutto era vietato, camminare per strada, distrarsi, cantare, ballare, riunirsi…»
George Orwell, 1984