Un professore che aveva mostrato in classe alcune caricature di Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione, è stato decapitato ieri pomeriggio a Eragny, nell’hinterland di Parigi. L’aggressore ha urlato “Allah akbar”, minacciando anche la polizia con un coltello. Lo riferiscono alcuni media francesi, precisando che l’assassino, un 18enne ceceno è stato ucciso, dopo un inseguimento, con dieci colpi di arma da fuoco.
Azione pubblicata su Twitter – Il 18enne che ha decapitato il professore ha fatto in tempo a pubblicare le immagini del suo atto su Twitter prima di essere abbattuto dalla polizia. “Da Abdullah, servitore di Allah, a Macron, dirigente degli infedeli, ho giustiziato uno dei tuoi cani dell’inferno che ha osato offendere Maometto. Calma i suoi simili prima che non vi venga inflitto un duro castigo“, ha scritto.
Nato a Mosca, il giovane, di origine cecena, avrebbe avuto un giubbetto esplosivo e – con il coltello ancora in mano dopo la decapitazione – si sarebbe diretto verso i poliziotti accorsi con fare minaccioso. Era sconosciuto ai servizi di informazione come possibile musulmano a rischio radicalizzazione. Gli unici suoi precedenti sono per reati comuni.
Ed ecco la preoccupazione di Tareq Oubrou, il grande imam di Bordeaux: “La gente creerà automaticamente un collegamento tra la religione e questi crimini, ed è terribile per i musulmani”
"Automatiquement les gens vont faire un lien entre la religion et ces crimes, et c'est terrible pour les musulmans", déplore Tareq Oubrou, le grand imam de Bordeaux, au lendemain de l'attentat à Conflans-Sainte-Honorine pic.twitter.com/hnR8qtz1UZ
— BFMTV (@BFMTV) October 17, 2020
Sono commenti che logicamente fanno acqua da tutte le parti, ma per l’islam le parole sono mezzi per arrivare alla vittoria, non alla verita’. E con questo riflettete su quando l’islamico invoca “pace”, perche’ se si tratta di completa inversione della verita’ vuol dire che e’ completamente anti cristiana.